Malagò: “Ognuno si assuma le sue responsabilità. Friedkin? Avrei fatto il possibile per il buon esito della trattativa”
IL TEMPO – CARMELLINI – Ripartire, stare fermi ad aspettare, annullare tutto, o temporeggiare per trovare uno spiraglio e concludere una stagione comunque compromessa. Lo sport si interroga, per una parte ha già deciso, ma resta il nodo del calcio che i vertici del pallone in questi giorni stanno cercando di sciogliere tra barricate, fazioni e le solite decisioni all’italiana. E il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò, parte proprio da questo:
“Il mio pensiero è chiaro. La decisione spetta solo ed esclusivamente a chi ha l’onere e l’onore di organizzare i campionati. […] Il Coni è la confederazione delle federazioni, poi ogni federazione ha il diritto e il dovere di prendere una decisione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità“.
Insomma secondo lei la Serie A deve ripartire?
Voi parlate della ripartenza del calcio, ma di quale calcio? Non c’è solo la Serie A. Mi risulta che a breve la Figc si riunisca per stabilire le regole di ingaggio, le norme sanitarie da rispettare. È chiaro che ciò che potranno fare le grandi società non sarà possibile per alcuni club di Serie B o Lega Pro, ma è altrettanto chiaro che la salute di tutti i calciatori andrà sempre messa sullo stesso piano. Questo è un tema che la Figc dovrà affrontare.
La Roma. Lei si era espresso su Friedkin a ridosso di un passaggio di proprietà che sembrava fatto. Sviluppi?
Quando la situazione stava andando verso la chiusura, premetto che il signor Friedkin non lo conosco, ho ricevuto da diverse persone amiche delle telefonate che mi aggiornavano sugli sviluppi. Qualcuno aveva detto a Friedkin che una volta chiuso, una delle prime cose importanti da fare era incontrare il sottoscritto.
E…
E niente,mi sono detto felice e che avrei fatto il possibile: ma sia chiaro lo avrei fatto anche se ci fosse stato un gruppo straniero che stava per acquistare una qualsiasi altra società. Poi queste persone mi hanno chiesto se potevano dare i miei riferimenti agli americani e così ci siamo sentiti e “whatsappati” tanto con il signor Friedkin quanto con il figlio. Dopodiché non ho più sentito nulla e sono fermo a quello.
Cosa pensa del suo amico Totti che vuol fare il procuratore?
Francesco lo sento molto spesso, non è arrivato a questa decisione a cuor leggero, si è concesso un periodo sabbatico per prendere le sue decisioni, se fare il dirigente, l’allenatore o il procuratore. Ritiene, anche a ragione, di avere un fiuto e un occhio particolari per i giovani talenti. La sua scelta è legata soprattutto al fatto di voler andare avanti in qualcosa che sa fare e che gli piace.
De Rossi sembra invece già avviato verso la strada della panchina: farà l’allenatore.
Mi sembra che le dichiarazioni di Daniele lo abbiano fatto capire chiaramente. Anche io penso che lui abbia le caratteristiche giuste e credo che si iscriva al corso per allenatori, cosa che per esempio Francesco non ha voluto fare.