IL MESSAGGERO – TENERANI – Inizia un nuovo viaggio azzurro dopo la disfatta del Mondiale svanito. L’Italia 16 mesi fa aveva la testa sott’acqua, adesso sembra in linea di galleggiamento, pronta per la navigazione. I nodi della crociera li capiremo dopo le due partite di qualificazione ai prossimi Europei, con Finlandia e Liechtenstein. Vietato fallire, la preoccupazione è legittima, eppure Mancini trasmette sicurezza. Sorride perché i giovani che ha proposto e imposto stanno restituendo, attraverso una cifra di gioco tecnico ed estetico, la fiducia che il Ct aveva riposto in loro. «Sono cresciuti tanto perché stanno giocando da alcuni mesi con grande continuità. Sono forti tecnicamente e fisicamente».
Durante la conferenza stampa – nella quale è stata presentata anche la partnership con Emporio Armani che vestirà Nazionale A, Under 21 e Femminile – il Mancio ha ribadito spesso il concetto. Non lo dice, ma è fiero perché proprio a Coverciano, alla fine della scorsa estate, aveva lanciato una sorta di appello ai suoi colleghi: «Fate giocare i giovani perché abbiamo una bella generazione, ma se non la mettiamo alla prova non sarà mai pronta».
PIGMALIONE – C’è anche chi ha un talento smisurato come Zaniolo e per sua fortuna ha incontrato un pigmalione: «Di Francesco ha grandi meriti – spiega il Ct -, ha creduto nel ragazzo e lo ha fatto giocare in Italia e in Champions. Poi se Nicolò ora è qui significa che lo merita». E pensare che a settembre quando Mancini lo convocò, senza neppure un minuto in serie A, in Italia in tanti si chiesero se il Ct fosse impazzito Mancini è felice pure per lo spirito che questi giovani profondono nell’avventura azzurra: «Li vedo entusiasti, hanno grande voglia di impegnarsi per la Nazionale, vengono volentieri a Coverciano». Non basta: la base di questa ricetta è un calcio offensivo, quello che l’Italia del Mancio ha già messo in mostra: «Arrivano ora gli appuntamenti importanti, salgono la pressioni, ma siamo pronti con le nostre caratteristiche: voglio vedere lo stesso entusiasmo e la voglia di un calcio offensivo».
L’ESTETICA – Ecco l’altro punto: gioventù coniugata a bel gioco. Efficacia sì, ma anche estetica. Per un calcio offensivo servono organizzazione e punte, per questa ragione è un raduno con tante presenze: «Ho convocato qualche attaccante in più anche per lavorare su questo aspetto. Con dispiacere abbiamo lasciato a casa qualcuno, ma chi non è qui oggi fa parte del gruppo e rientrerà presto». Fase offensiva da studiare bene: «Lavoriamo da mesi su un calcio di attacco e tecnico, spero le cose migliorino. La squadra deve sfruttare questa grande mole di gioco. I ragazzi sono entusiasti».
ROTTAMARE – In mezzo a questa bella gioventù spunta un terribile vecchietto’, Fabio Quagliarella, capocannoniere del campionato, con 21 reti all’attivo. Come a spiegare che non tutti sono da rottamare. Poi ci sono attaccanti, invece, che stanno a casa: Belotti e Balotelli. Sul primo a Torino non l’hanno presa bene e Mancini risponde così: «La bellezza della Nazionale è che tutti possono parlare Io faccio le mie scelte, spero possa fare molto meglio e tornare in Nazionale. Con noi era all’inizio, ora ce ne sono altri, ma sta migliorando in campionato». Sul secondo pare un po’ più morbido: «Mario non è ancora nelle condizioni ottimali per giocare in Nazionale. Per tornare qui però ci vuole un po’ di tempo e lui deve dare il massimo».