LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il sospiro di sollievo a Trigoria lo hanno tirato un po’ tutti, perché rinunciare a Kostas Manolas in questo ultimo scorcio di stagione avrebbe voluto dire – di fatto – perdere il barometro difensivo, l’uomo che cambia le sorti e anche le aspettative della linea difensiva giallorossa. Ed invece la risonanza magnetica a cui si è sottoposto ieri il centrale greco non ha evidenziato lesioni all’adduttore che lo aveva costretto ad alzare bandiera bianca durante il riscaldamento di San Siro, sabato sera, ad un soffio da Inter-Roma. Manolas però continua ad avvertire fastidio ed allora oggi e domani svolgerà un lavoro differenziato, studiato ad hoc proprio per lui. Poi da giovedì – a meno di controindicazioni – si riaggregherà al gruppo, con la partita di sabato nel mirino, quella contro il Cagliari. Di certo, però, l’ennesimo stop muscolare ha di fatto tenuta accesa la spia sul problema che ha tormentato tutta la stagione romanista: gli infortuni muscolari, visto che lo stop del greco a Milano è stato il 46° di questa natura dal via della stagione. L’idea di Pallotta è quella di rivoluzionare completamente il settore. Ecco perché è già stato deciso il ritorno dell’americano Ed Lippie (che sarà in pratica il capo dei fisioterapisti della Roma), che aveva lavorato con Darcy Norman per tre anni (dal 2015 al 2018) e che aveva lasciato i giallorossi proprio la scorsa estate, finendo nel mirino della critica per i tanti crociati che erano saltati nei suoi tre anni. Ma con il suo, Pallotta vorrebbe anche un altro ritorno, quello di Paolo Bertelli, che a Trigoria ha lavorato nell’era-Sensi dal 2005 al 2011.