IL MESSAGGERO – Kostas Manolas è stordito come un pugile caduto a terra al dodicesimo round. Lui, che ha stretto i denti per esserci contro il Napoli, a fine gara appare pentito del sacrificio fatto per via del risultato e dello scarso rendimento in campo di alcuni compagni: «Non abbiamo avuto nessuna reazione, soprattutto dopo il secondo gol, ma non penso che i giocatori non siano all’altezza», sono parole del difensore sorpreso dalle telecamere dopo la papera di Olsen con un’espressione che racconta tutta la sua frustrazione. Kostas, reduce da un infortunio al polpaccio, punta il dito verso i preparatori atletici per la lunga lista di guai muscolari che in questa stagione hanno decimato la Roma: «Sono preoccupato. La squadra è stata poche volte al completo. Abbiamo avuto tanti infortuni, non possiamo stare mai al 100% e poi quando accade così spesso non trovi mai la condizione. Perché così tanti? Non sono un preparatore fisico, bisogna chiedere a chi è responsabile. Devono dare loro la risposta, non so di chi sia la colpa perché io devo fare il calciatore, è questo il mio lavoro». L’obiettivo qualificazione in Champions è ormai sfumato, o comunque molto complicato da centrare, resta alla portata l’Europa League: «La forza la dobbiamo trovare perché non posso pensare che la Roma possa restare fuori dall’Europa. Non ci sentiamo già in vacanza». La clausola da 36 milioni, un contratto non ancora rinnovato, la procura affidata a Mino Raiola e blasonati club europei pronti a ingaggiarlo, mettono di fatto Manolas sul mercato: «Cosa accadrà? Lo sa solo Dio».