IL TEMPO – AUSTINI – Prove, accuse, memorie difensive e testimoni. Come ogni indagine che si rispetti, il caso di Petrachi all’esame della Procura Figc si arricchisce di giorno in giorno di nuovi elementi. Dopo l’acquisizione da parte degli inquirenti dei contratti di Freddi Greco e Bucri, ceduti gratuitamente dalla Roma al Torino, in cambio del via libera di Cairo per i il direttore sportivo ancora è sotto contratto coni granata, a breve si potrebbe allargare la lista dei testimoni. La Roma vorrebbe infatti che venissero ascoltati, in difesa di Petrachi sentito in audizione lo scorso 21 ottobre, anche l’ad giallorosso Fienga, il segretario generale Longo, l’ad dell’Inter Marotta e il procuratore di Dzeko, Martina. Questi ultimi due potrebbero infatti spiegare alla Procura tempi e modi della trattativa che poteva portare l’attaccante bosniaco al club nerazzurro. Che è poi l’origine dell’indagine, nata da un’incauta dichiarazione di Petrachi che parlò in conferenza stampa di un incontro fatto con l’Inter «a maggio», quando Cairo non lo aveva ancora liberato nonostante le dimissioni presentate: qualora fosse accertata, sarebbe una violazione al regolamento dei direttori sportivi che poterebbe al deferimento dinanzi al Tribunale di giustizia federale con possibile squalifica del dirigente più ammenda alla Roma stessa. La Procura ha già ascoltato i dirigenti del Torino, ha puntato i fari anche sul viaggio del 4 giugno di Petrachi insieme a Fienga a Madrid per incontrare Fonseca – anche quello avvenuto prima del passaggio ufficiale del diesse ai giallorossi – e ora deve decidere se accogliere la richiesta dei legali della Roma. L’avvocato Antonio Conte è in attesa di capire se verrà chiesta, come è ormai assai probabile, una proroga delle indagini visto che i termini scadono martedì prossimo.