Mihajlovic e i suoi rivali. L’esordio e il rifiuto: “Siate spavaldi”
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Lo volle Boskov nel 1992. Lo consigliò Totti 4 mesi fa, prima che Francesco desse l’addio e che Sinisa pronunciasse un consequenziale “no, grazie”. “Sono stato molto vicino ad allenare la Roma – disse Sinisa il 10 giugno e dopo aver firmato un triennale col Bologna -, poi ho capito che dal punto di vista ambientale loro non erano pronti. Io lo ero, loro invece no. Posso anche andare a fare la guerra da solo contro tutti e perdere, ma stavolta no. Quindi ho deciso di ringraziare la Roma per l’offerta e rifiutare“. Prima di Fonseca c’era lui. Sinisa, che ha casa a Roma, oggi non sarà in panchina ma da remoto farà le solite sessanta telefonate o una unica che dura 90’ più recupero collegandosi col video-analyst Baldi. “Ci ha detto di volere una squadra capace di difendere bene e resiliente – dice il vice Emilio De Leo -, anche spavalda in maniera sana. Questo è un gruppo attento, giovane e coraggioso, figlio del suo allenatore, l’empatia fra noi, la città e l’allenatore è enorme”. Al Dall’Ara con 25.000 spettatori, presente Saputo con famiglia e nel mirino ci sono la nona vittoria di fila in casa e la media-punti: nell’era dei tre a partita, solo Ulivieri (1,43) ha fatto meglio di Mihajlovic (1,39) sulla panchina del Bologna in A.