Obiettivo Dzeko: salutare la Roma con un gol che faccia storia
GAZZETTA – CECCHINI – In tempi di frastuono, si può andare via anche senza clamore, senza necessità di sbattere la porta, quasi senza che nessuno se ne accorga perché l’attenzione è tutta focalizzata su altro. Probabilmente è quello che accadrà domenica prossima all’Olimpico, quando Edin Dzeko sarà chiamato a giocare la sua ultima partita con la maglia della Roma, visto che radio mercato lo vuole sempre più lontano da Trigoria e sempre più vicino all’Inter di Antonio Conte. Difficile per il centravanti bosniaco aspettarsi grandi applausi o passerelle, perché il cuore pulsante della sfida contro il Parma sarà soltanto uno: l’addio alla maglia giallorosso di capitan De Rossi. Ma è impossibile dimenticare anche che, se tutto verrà confermato, a salutare sarà uno dei centravanti più forti che la Roma ha avuto nella sua storia, pur arrivandovi in un’età non verde, a 29 anni. A raccontarlo sono anche i numeri che vedete a fianco: adesso Dzeko è 7° a pari merito con Abel Balbo nella classifica dei cannonieri giallorossi di ogni tempo e perciò domenica gli basterebbe un solo gol per staccare anche l’argentino.
Media da podio
Se invece prendiamo in considerazione la media gol-partita, la posizione del bosniaco migliorerebbe addirittura, visto che meglio di lui – per ora fermo a 0,48 – hanno fatto solo Volk (0,65) e Manfredini (0,63). Eppure, l’impressione è che Dzeko non entrerà nel cuore dei tifosi come quelli che lo hanno preceduto. Questione di periodi storici, di ambizioni cresciute e quindi parzialmente deluse, forse anche di uno stile di gioco – più attaccante di manovra che cannoniere impalcabile – che ne ha evidenziato anche i limiti nel «killer instinct». Non è un caso, in fondo, che una volta Dzeko si raccontò così: «Se concretizzassi tutte le occasioni che mi capitano segnerei valanghe di gol, ma costerei 80 milioni e la Roma non potrebbe acquistarmi».
Kruse e Morientes
Vero. Tutto sommato però, due stagioni fa,vinse il titolo di capocannoniere della Serie A con 29 gol (39 complessivi), bissando quello ottenuto in Germania ai tempi del Wolfsburg. Titoli individuali, a cui assommare i 6 vinti tra Wolfsburg appunto e Manchester City, tra cui 3 campionati (2 in Inghilterra e 1 in Germania). Se a questo si aggiunge che è il cannoniere principe della Bosnia, si capisce perché Conte straveda per lui, nonostante arrivi da una stagione da 9 gol in Serie A e 14 complessivi. Occhio però, perché se Roma non lo ama alla follia, Edin invece adora la Capitale, così ha deciso che – anche se venisse ceduto – non venderà casa. Magari potrebbe affittarla a Kruse (Werder Brema) e Morientes (Tottenham), entrambi ion scadenza, che pare piacciano a Trigoria.
ElSha e l’aumento
A proposito di reti, si sta complicando il rinnovo di contratto di El Shaarawy, in scadenza nel 2020. L’attaccante vuole restare ma, da capocannoniere giallorosso in A (11 gol), vuole 4 milioni d’ingaggio rispetto ai 3 attuali. Non facile, ma con l’addio di Dzeko il monte stipendi si abbasserà. Ma chissà che non cresca la nostalgia.