1 Apr 2019In Rassegna stampa3 Minuti

Pallotta: “Alibi finiti, fuori gli attributi”

IL MESSAGGERO – Sarebbe apprezzabile che a Trigoria, Boston e Londra qualcuno si assumesse delle responsabilità invece di perseverare con uno scaricabarile stucchevole e poco credibile. E soprattutto destabilizzante. A sentire i protagonisti del crollo giallorosso non esiste un colpevole, o meglio, c’è sempre qualcun altro su cui puntare il dito quando le situazioni diventano complicate. L’ultima lezione in casa Roma su come lavarsene le mani è stata impartita dal presidente James Pallotta che, con un comunicato stringato dettato dagli Stati Uniti e affidato all’account Twitter del club, ha raccontato la sua verità senza fare un accenno di autocritica: «Tutti sanno cosa è andato storto quest’anno e per questo abbiamo dovuto cambiare. Ma il tempo delle scuse è finito. La partita con la Spal è inaccettabile, quella di oggi (ieri, ndc) è stata anche peggiore. I giocatori devono lottare e mostrare che hanno le palle. Nessuno ha più alibi». Dal punto di vista del presidente, quindi, le responsabilità sono da dare ai giocatori perché vili e codardi, ma allora come mai è stato esonerato Di Francesco? È singolare osservare che il capro espiatorio del presidente cambi da una settimana all’altra: prima il direttore sportivo («Ask Monchi» rispondeva il presidente a chi gli chiedeva conto della sconfitta umiliante di Firenze), poi gli arbitri, a seguire di Di Francesco e adesso i giocatori. E pensare che ad agosto scorso Pallotta diceva: «Questa è la mia Roma più forte».

BALDINI HA SCELTO SARRI – I calciatori si difendono (il portavoce è Manolas), affermando che la colpa di tanta inefficienza è dare ai troppi infortuni muscolari (41) che hanno decimato la squadra e non hanno mai permesso ai giallorossi di giocare al completo. Le conseguenze sono note a tutti: licenziati medico sociale e capo dei fisioterapisti. L’ultimo arrivato è Ranieri che ha preso il comando di una barca che fa acqua da tutte le parti e che di certo non ha colpe se non quelle legate ad aspetti tattici, ma anche lui punta il dito verso lo stato atletico dei giocatori e quindi sull’ex allenatore (in caso di esonero non sarà richiamato Di Francesco). In un far west mediatico, Franco Baldini resta in silenzio tra Londra e Città del Capo e lavora sull’allenatore di domani che potrebbe essere Maurizio Sarri. Il tecnico dei Blues è in rotta con i tifosi che durante la vittoria in extremis contro il Cardiff hanno invocato Frank Lampard, ma lui rilancia: «Mi sto abituando alle critiche. Voglio restare e migliorare la situazione».