IL MESSAGGERO – CARINA – Il futuro della Roma si decide a Boston, negli Usa. Summit tra il presidente Pallotta, il consigliere Baldini e il ds Massara: sul piatto la costruzione della squadra della prossima stagione. Squadra intesa non soltanto a livello di calciatori ma anche di struttura operativa che dovrà occuparsi della gestione tecnica. Insieme a loro, ci sarà anche il direttore commerciale Calvo che relazionerà il presidente della sua area di competenza. Rimangono a casa l’ad Fienga, il vicepresidente esecutivo Baldissoni e soprattutto Totti. L’utilizzo dell’avverbio non è casuale: pur se in passato la presenza dell’ex capitano non era stata contemplata negli incontri a Londra e negli Stati Uniti, stavolta poteva essere diverso. Forse doveva esserlo se l’auspicio espresso prima di Roma-Napoli da Francesco («Se avrò un ruolo più strategico e centrale nelle decisioni? Vediamo cosa succederà. Anche perché, se dovessi prendere posizione io, qualcosa cambierò») si fosse materializzato a breve in realtà. La sua assenza invece stona a fronte della presenza del consigliere del presidente. Totti attende, rispettoso del volere della proprietà. Vuole prima capire cosa accadrà.