IL MESSAGGERO – TRANI – Massara stamattina sarà di nuovo nella Capitale. Torna con lo stessa carica con cui, lunedì, ha lasciato Trigoria: da ds della Roma. Se pro tempore o definitivo, ancora non è dato sapere. Perché Pallotta, nella full immersion di un giorno e mezzo, ha preferito rinviare ogni decisione sui nuovi ruoli operativi dell’area tecnica, cioè le figure chiamate a occuparsi delle trattative di mercato. Il presidente, a quanto pare, si sarebbe preso ancora qualche giorno. Se poi diventassero dieci, il ritardo non sposterebbe niente, mancando l’accordo tra le due anime del club giallorosso: quella straniera che, con Baldini suggeritore di ogni mossa della proprietà Usa, insiste per ingaggiare Campos come consulente esterno, e quella italiana che punta sul profilo meno ingombrante e spinge per Petrachi.
DIBATTITO APERTO Il vertice, dunque, non si è concluso con la fumata bianca nel cielo di Boston. Il messaggio spedito da oltreoceano e approvato nella Capitale è insomma generico: il summit non è stato organizzato per scegliere (o confermare) il ds, ma per definire la strategia per la prossima stagione, passando dal budget di mercato che è in parte legato al piazzamento in campionato (la partecipazione della Roma alla Champions fa comunque la differenza), alla lista delle possibili dismissioni tecniche. Bisogna, quindi, aspettare: in ballo c’è il progetto (da far partire), sostantivo che spesso torna di moda, e non il professionista (da accogliere), conseguenza di quello che sarà il percorso della società giallorossa.
FRENATA DEL CONSULENTE «Sono sicuro che Luis resterà con noi. È vero che qualche club ha provato a portarcelo via, a scipparlo al club, ma non partirà. Lavorerà ancora per anni con noi». A ribadire il concetto è Lopez, presidente del Lille, intervistato da RMC sport e convinto di riuscire a trattenere Campos, facendolo guadagnare il doppio. Che, avendo ormai la certezza che a Trigoria non sarebbe certo accolto come il Messia, è sempre meno propenso a lavorare, pure se da Montecarlo, per la Roma. In più avrebbe respirato aria di ridimensionamento. Pallotta e Baldini, però, non lo ritengono fuori gioco e vanno avanti, ritenendolo il profilo ideale. La disinvoltura di Campos con le plusvalenze è apprezzata dal presidente che lo continua a considerare per il bilancio del club giallorosso.
PISTA TORO Confermata, intanto, la disponibilità che Petrachi, ds del Torino, ha dato sia a Fienga che a Baldini. Non avrebbe alcun problema a collaborare con Campos, così come a convivere con Massara. Che, con l’eventuale sbarco di Petrachi, tornerebbe a fare il vice, come è già successo in passato sia con Sabatini che con Monchi, anche se non ha ancora preso in considerazione questa ipotesi. La sua presenza a Boston, comunque, ne rafforza il ruolo nella area tecnica.
PANCHINA IN STAND BY Baldini, intanto, ha nuovamente dato garanzie a Pallotta sul gradimento di Sarri e sulla volontà del Chelsea di liberarlo a fine stagione. Più complicato prendere, invece, il top coach atteso dalla piazza: Conte o Mourinho. Al momento l’idea è di portare un italiano a Trigoria e non uno straniero. Giampaolo resta nell’elenco, come Gasperini. Che piace a Petrachi almeno quanto Sarri. Se invece venisse coinvolto Totti, fin qui tenuto fuori da ogni trattativa, entrerebbe in corsa pure Gattuso.