Panchine obbligate: il vero mercato lo fanno gli allenatori
CORRIERE DELLA SERA – La parola più indicata per descrivere il caos calmo che avvolge le panchine dei maggiori club italiani è surplace. Immobili sui pedali della bici in attesa di scattare e polverizzare gli avversari. Tutti in realtà aspettano le mosse della prima della classe, ovvero l’esito dell’incontro fra Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri che,a tre giornate dal termine del campionato, ancora non è stato fissato. Oggi il presidente della Juventus sarà a Nyon mentre domani sarà impegnato a Milano negli uffici della Lega. (…) In caso di divorzio,a oggi improbabile,Fabio Paratici porterebbe di corsa a Torino Antonio Conte che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ieri però è stato evasivo su un ritorno imminente. «Un domani non si sa mai». L’ex c.t. è il sogno proibito di Beppe Marotta, ben conscio che se sulla stagione attuale non sono a lui attribuibili responsabilità personali essendo arrivato a Milano a dicembre, il prossimo campionato porterà il suo timbro (…) Le mosse del Milan sono ancor più avvolte nella nebbia, visto che a 270 minuti dalla fine del campionato, la squadra di Gattuso ancora non sa se parteciperà alla Champions o a ll’Europa League, con gli introiti ridotti che ne conseguono. Diminuiscono le speranze di arrivare a un tecnico à la page come Pochettino, non si è mai proceduto a contattare un maestro come Sarri mentre si studiano profili giovani come Di Francesco (ieri a Milano, nei giorni scorsi avrebbe avuto un contatto con Leonardo)e Giampaolo. Il tecnico della Sampdoria ha già comunicato ai liguri di voler lasciare Genova anche nell’eventualità di un imminente cambio societario. La Roma, sotto choc dopo l’annuncio di Conte di voler declinare la corte di Francesco Totti,cerca un sostituto di Ranieri. Maurizio Sarri o Gian Piero Gasperini i possibili sostituti. Ma per ora tutti in surplace.