Pastore atto secondo: è già al lavoro per conquistare Fonseca
GAZZETTA.IT – ZUCCHELLI – In vacanza con la moglie, i figli, gli amici. Ma anche con il preparatore. Javier Pastore compie oggi 30 anni, festeggiando in Sardegna con la famiglia, qualche amico noto (come Erik Lamela), e con Tomas, il preparatore atletico che da mesi lo segue come un’ombra. Pastore si allena ogni giorno, gioca a calcetto al Forte Village con, tra gli altri, il laziale Immobile, e a tennis (sembra con risultati non eccellenti con la racchetta in mano), nuota, ma soprattutto ragiona su come e cosa fare per convincere Fonseca e dimostrare di non essere un flop. Lo deve a se stesso, alla Roma che ha speso quasi trenta milioni un anno fa per averlo e gli ha fatto firmare un contratto di cinque anni a quattro milioni a stagione più bonus, e lo deve anche a Francesco Totti, che lunedì ha fatto capire, neppure troppo velatamente, come sul suo acquisto ci fossero troppe incognite.
RIVINCITA O ADDIO – La Roma ha pensato, e in parte pensa ancora, ad una sua cessione, ma l’età, lo stipendio e il costo del cartellino rendono difficile, se non impossibile, l’operazione. Ecco perché, a meno che qualche club non decida di investire su un giocatore che tecnicamente ha pochi rivali, ma che troppo spesso negli ultimi anni è stato frenato dagli infortuni, Pastore resterà a Roma. Provando a prendersi la su rivincita dopo una stagione in cui ha messo insieme appena 17 partite, non arrivando neppure a 800’.
DOLCE VITA – Tra infortuni al polpaccio, rapporti tesi con Di Francesco e un umore che è andato via via peggiorando col passare dei mesi, l’argentino ex Psg può salvare soltanto la sua vita romana. Abita in centro, a due passi dal Circo Massimo, ha ottimi rapporti con i compagni di squadra (Fazio, Perotti, De Rossi e Pellegrini quelli a cui è più legato), e la famiglia si è perfettamente ambientata dopo gli anni di Parigi, città in cui sono nati sia Martina sia Santiago, i due figli. Ha scelto di riposarsi al mare in Italia, senza viaggi stressanti oltreoceano e al freddo, proprio per essere pronto per il ritiro, cercando con un lavoro preventivo e quotidiano di evitare gli infortuni dell’anno passato. Se ci riuscirà, però, potrà dirlo solo il campo. Magari sarà proprio questo il desiderio che stasera esprimerà soffiando sulle sue trenta candeline.