GAZZETTA DELLO SPORT – ZUCCHELLI – Qualche giorno fa, arrivando all’aeroporto di Buenos Aires, Javier Pastore è stato accolto da una giovane ragazza, che lo aspettava per farsi autografare la maglia numero 27 della Roma. Sofia studia giornalismo sportivo e sogna di fare in tempo a raccontare quello che Pastore riuscirà a fare, ancora, nel corso della sua carriera. Aveva la maglia dell’Argentina e quella del Psg, si è fatta spedire quella giallorossa, anche se il suo idolo l’ha indossata poche volte, appena 11. In totale ha disputato 485’, il che significa, di media, meno di un tempo a partita. Poco, troppo poco, per un giocatore che è stato il fiore all’occhiello della campagna acquisti e doveva essere il fulcro su cui puntare la nuova Roma. Le premesse c’erano tutte, poi la fragilità muscolare ha avuto la meglio. E mentre oggi, con moglie e figli, si rilassa nella sua villa in Argentina, tra cene alla brace, bagni in piscina e lunghe passeggiate, Pastore guarda al suo 2018 con malinconia: tra Roma e Psg è sceso in campo in 31 occasioni, ma raramente è stato protagonista. E i gol sono stati soltanto tre: un paio con la nuova maglia in campionato, uno in Coppa di Francia.
CONCORRENZA
Quando tornerà a Trigoria sa che con l’esplosione di Zaniolo e la maturità di Pellegrini — che a Parma ha sfruttato benissimo i minuti a disposizione — per lui conquistare un posto da titolare non sarà semplice. E’ uno dei giocatori più esperti nella rosa, quello con la classe più cristallina e la sua bacheca è piena come quella di pochi altri calciatori in squadra, ma la Roma, chiamata a rincorrere in campionato, a sognare i quarti di Champions e ad andare avanti il più possibile in Coppa Italia, non può permettersi di aspettare nessuno. Lui ce l’ha messa tutta perrientrare prima possibile dalle due lesioni al polpaccio e, fisicamente, sembra recuperato. Gli manca il ritmo partita, ma è solo alzando quello in allenamento che può convincere Di Francesco.
VOCI E REALTA’
Almeno fino a giugno, anche se sono all’ordine del giorno voci di interessamenti da parte degli Emirati, della Cina e del campionato americano. La Roma però, che lo ha pagato poco meno di 25 milioni e gli ha fattofirmareun contratto di cinque anni da oltre 4 milioni a stagione, non può permettersi di svalutare un investimento di questa portata. E quindi, anche se i dubbi erano e restano tanti, salvo colpi di scena, Pastore resterà a Trigoria. E la sua giovane fan che lo aspettava a Buenos Aires potrà continuare a sognare di raccontarne le giocate con la maglia numero 27 della Roma.