IL MESSAGGERO – LENGUA – Javier Pastore si è preso una bella rivincita. Peccato che l’esplosione dell’argentino sia arrivata a cinque partite dalla fine di una stagione in cui ha giocato appena 708 minuti e realizzato tre gol in Serie A tutti sotto la Curva Nord, due di tacco e quello di ieri faccia alla porta. Pastore si è messo l’infortunio al polpaccio alle spalle e ieri s’è visto. Al momento del cambio lo stadio gli ha tributato un lungo applauso non solo per il gol, ma anche per la traversa, la rabona e il tacco con cui ha servito Florenzi. Il tutto grazie all’allenamento extra a Trigoria, svolto durante la settimana per l’assenza di moglie e figli, in vacanza a Dubai.
I rapporti con Di Francesco erano deteriorati, ultimo scontro nel derby del 2 marzo quando l’argentino stanco di aspettare l’ingresso in campo ha mandato a quel paese il tecnico: «Sono stato messo da parte per tanto tempo e avevo come unico obbiettivo quello di tornare il prima possibile»,le sue parole. L’arrivo di Ranieri sembra aver dato una maggiore consapevolezza nei propri mezzi alla squadra, oltre a una forte carica psicologica: «Il mister non parla moltissimo con le parole, lo fa con i fatti. Prima sembravamo morti, ora siamo un’altra squadra. Ha capito il momento dei calciatori e ora siamo più sicuri di noi stessi».