LA REPUBBLICA – FERRAZZA – Ha ancora un anno di contratto e deve tenersi dentro tutta la tristezza per come è stato trattato il figlio. Alberto De Rossi – allenatore delle giovanili dal ’97, e poi della Primavera, proprio da quando Daniele è entrato nel giro della prima squadra – sta vivendo con riserbo e silenzio gli ultimi giorni, stando vicino al ragazzo, insieme alla moglie, senza invadenza, come sono abituati a fare da sempre. Nel 2020 il suo legame con i baby giallorossi terminerà, e bisognerà capire quanto le parti avranno voglia di continuare insieme. Alberto, chenon ha mai accettato di allenare i big neanche come traghettatore, proprio per non ritrovarsi insieme al figlio. Un legame fortissimo, tra i due, certificato dallo stesso Daniele nella lettera di addio che ha scritto alla vigilia dell’ultima partita contro il Parma. “Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te e dai una mano a chi è in difficoltà”. Proprio per questi principi tramandati, Alberto è particolarmente triste, ma fiero di quanto dato a Daniele, e pronto a onorare con passione quello che è il legame da sempre con i ragazzi del settore giovanile giallorosso. Magari, un giorno, per una tradizione romantica, sarà proprio De Rossi junior ad ereditare quella panchina, cominciando la trafila da allenatore anche lui nelle giovanili di Trigoria, tornando a casa sua, dopo il commovente addio di ieri sera.