29 Apr 2020In Rassegna stampa3 Minuti

Pressing sul governo: Serie A sulla scia della Spagna. Mediazione della Figc

IL MESSAGGERO – BERNARDINI – Tutti vogliono mettere il cappello sulla ripartenza della serie A. Questione di consensi. Soprattutto futuri. A qualsiasi livello. Da Palazzo Chigi, alla Lega passando per via Allegri. Una battaglia senza esclusione di colpi.

Dopo lo scontro rovente di lunedì sera con la serie A, il ministro dello sport, Spadafora è tornato a parlare: “La prudenza è ciò che lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di ripresa: l’alternativa è chiudere come ha fatto la Francia“. Un bell’assist lo stop della Ligue 1.

Già, ma la Liga il 4 riparte. Il presidente della Figc, Gravina che dopo aver incassato diversi colpi, invece, ha cambiato strategia d’attacco. E’ sceso sul campo degli avversari non concedendo più scuse. si è reso disponibile anche ad una revisione del protocollo medico con la supervisione della Fmsi.

 

Il presidente del Coni, Malagò ha dato la “piena disponibilità”. Ed è stato sempre lui a spegnere le fiamme fatte divampare ad arte da qualcuno in Lega sottolineando che le “fughe in avanti sono dannose“. In realtà mercoledì 22 il numero uno di A, Dal Pino aveva chiesto a Spadafora date per gli allenamenti e per il campionato. Risposta: “Se ci saranno le condizioni ve lo comunichiamo anche prima del Dpcm“. Parlando solo degli allenamenti. Le date ancora non ci sono. La ripartenza della Spagna però è un traino che la serie A vuole sfruttare al massimo.

I presidenti continuano ad essere spaccati. Ma chi è per lo stop che garanzie future ha? Lo scontro più acceso è tra Lotito e Marotta. Sullo sfondo c’è sempre la figura di Agnelli. Il dg nerazzurro, sotto la spinta del tecnico Conte, è per lo stop.

I calciatori ieri come categoria sono scesi in campo definendo “discriminatoria e illogica la scelta della differenziazione degli allenamenti”. Intanto venerdì è prevista un’Assemblea di Lega infuocata. Tema diritti tv. I soldi potrebbero non arrivare. La causa è già pronta.