IL TEMPO – PIERETTI – Il Comitato Tecnico Scientifico della Federazione oggi proverà a mettere il primo mattone perla ripartenza del campionato di Serie A stilando un Protocollo di Sicurezza Sanitaria in vista di una possibile ripresa della stagione agonistica. L’intenzione – anticipata dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora – sarebbe quella di autorizzare la ripresa degli allenamenti il prossimo 4 maggio, con l’avvio della restante stagione agonistica entro la fine dello stesso mese; è la previsione più ottimistica, ma non l’unica. Il campionato potrebbe riprendere anche più avanti, l’Uefa non ha posto limiti dal punto di vista temporale, il suo presidente Ceferinè intenzionato a far ripartire i campionati in tutta Europa, nei limiti del consentito. Le maggiori Leghe europee (Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia) si sono confrontate nelle ultime ore per cercare un allineamento sui calendari che andrebbe a riflettersi anche sulle Coppe Europee e sul mercato: la situazione sanitaria non appare omogenea, al momento non è stata presa alcuna decisione.
Il Comitato Scientifico della Federazione oggi stabilirà dei parametri stilando dei protocolli per poi renderli eseguibili; tutti i tesserati delle società dovranno essere sottoposti a controlli frequenti, così come ogni altro individuo che avrà modo divenire a contatto con qualsiasi esponente della squadra: dai dirigenti ai giardinieri, tutti coloro che metteranno piede nei centri sportivi o nei ritiri dei club verranno monitorati. Verrà proposto l’isolamento stile Mondiale delle 20 squadre di Serie A, in ritiro permanente in attesa delle partite da disputare. È un protocollo molto rigido, applicabile in Serie A, con un’organizzazione capillare che difficilmente potrebbe trovare riscontro anche nelle altre categorie. Ovviamente tutti i calciatori dovranno nuovamente sottoporsi alle visite di idoneità sportiva, quelli già colpiti da Covid-19 dovranno effettuare ulteriori accertamenti. A tal proposito, il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri ha evidenziato come un calciatore doriano – già contagiato dal virus nelle settimane scorse – sia risultato nuovamente positivo dopo esserne guarito. Ieri il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Giovanni Rezza è tornato a esprimersi sull’argomento campionato. «Si possono applicare protocolli per ridurre il rischio di contagio – ha sottolineato – un metro di distanza e mascherina possono funzionare, la mascherina chirurgica non dà una protezione massima, ma fa sì che le goccioline di saliva restano nella mascherina. In questo momento non si può pensare a partite che si svolgano con assembramenti».
Non tutti riescono a essere ottimisti vista la situazione attuale; i numeri totale dei contagiati continuano a crescere, e ciò non induce a facili speranze. «Vedo difficile una ripresa fissata per il 30 maggio – ha dichiarato il presidente dell’Associazione medici di calcio Enrico Castellacci, già medico della Nazionale Italiana – la Figc deve ovviamente pensare alla ripartenza, vedremo quali saranno le linee guida che saranno stilate: saranno sicuramente molto puntuali e precise, ma vedremo se saranno veramente attuabili, perché non tutti hanno a disposizione le strutture necessarie». Potrebbe prendere piede – come suggerito da Adriano Galliani e Franco Carraro – l’idea di concludere la stagione in autunno, per far partire il nuovo campionato con l’inizio dell’anno solare; potrebbe essere una soluzione – di due anni – per allinearsi ai Mondiali del Qatar, in programma nel novembre 2022.
L’Uefa in queste ore starebbe valutando una final eight per la conclusione della Champions League, con partite «secche» di sola andata da disputarsi tutte in un’unica sede: squadre e arbitri sarebbero tutti concentrati in un unico territorio e sottoposti a continui controlli per portare a termine la competizione.