10 Apr 2025In Rassegna stampa7 Minuti

Ranieri a Il Messaggero: “Resto solo se decido e per ora è così. Allenatore? Siamo vicini”

Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de il Messaggero.

Ecco un estratto: 

Non è proprio possibile vedere Shomurodov e Dovbyk insieme?
«Vero, funzionano e sono molto compatibili perché Eldor è una seconda punta, non è egoista, è un generoso per natura. A volte gli chiedo di tirare in porta più spesso. Il problema è che se li schiero entrambi dall’inizio, poi se devo cambiare la partita… mi attacco. Bisogna valutare tutto e non è detto che non possano giocare insieme».

Dal giorno che ha messo di nuovo piede a Trigoria pensava che dopo tre mesi sarebbe stato dove è adesso?
«Sono sincero, dopo una settimana ho pensato che l’avrei rimessa a posto. Dentro di me lo sapevo ma non ci pensavo. La squadra mi dà tutto. Se non trovo il feeling, non va. È stato facile trovarlo».

(…)

Domenica per la prima volta è sembrato che volesse smarcarsi dal ruolo che l’attende in futuro.
«No, no. Io sarò senior advisor, e mo’ traducetelo come ve pare (ride, ndr). So che sarò un punto di riferimento per loro, consiglierò cosa è giusto e cosa non lo è, ma poi a decidere è la proprietà. Credo sia per tutti così».

Ok, però un conto è consigliare, un altro dirigere. Quando le venne fatto il nome di Burdisso da inserire eventualmente in società, rispose un po’ stizzito “E io che ci sto a fare?”
«Scusatemi, ma se arriva un dirigente sopra di me, io che ci sto a fare? I tifosi devono stare tranquilli, io non scappo. Scapinoli? se non conto. Non farò il parafulmine di nessuno».

Che vuol dire?
«Che se non decido e non mi sento importante, io non faccio il parafulmine, me ne vado. Oggi mi sento al centro del progetto. Nel momento in cui mi sentissi al lato di questo, arrivederci e grazie».

Scusi, ci sono avvisaglie?
«Ma no. Perché, i tifosi hanno paura che lasci?».

Beh, durante le conferenze affermava di comportarsi e di pensare anche da dirigente.
«Da più parti è stato scritto che sarò dirigente, allora vi sono venuto dietro. Ma la dicitura è senior advisor».

(…)

E se invece i Friedkin le chiedessero una presenza quotidiana, accetterebbe?
«Ma sì, non è questo il problema. Non è l’etichetta o la dicitura che mi farà stare qui o meno ma se sarò una persona ascoltata o non ascoltata. Il resto, se sono un dirigente, un consigliere, non mi interessa molto. Mi interessa invece capire se quando dirò che va fatta una cosa per il bene della Roma, sarò seguito».

Una cosa che le darebbe la sensazione di non essere ascoltato, potrebbe essere quella di puntare su un allenatore non indicato da lei?
«L’allenatore non è scelto da me, non funziona così. Se ho fatto una lista di nomi, con pregi e difetti, sta anche ai Friedkin deciderlo».

Quando si consegna una lista del genere, quanto è lunga?
«Ghisolfi ed io abbiamo seguito il modello inglese. Siamo partiti da 7-8 nomi per arrivare a 3-4».

La lista è stata consegnata?
«Da mo’».

E i Friedkin hanno scelto?
«Siamo vicini, molto vicini».

È fiducioso che sia un allenatore alla Ranieri?
«Sono convinto che arriverà un buon allenatore».

Perché ha detto che “all’inizio potrebbe non piacere?”
«Perché tante volte a Roma si pensa che arrivi questo o quell’altro e poi i fatti sono diversi. Chiunque arrivi, lasciamolo lavorare. Ora ho detto di prendere un tecnico da Roma e andiamo avanti. Si deve cambiare quando allenatore e squadra non sono più all’unisono. Ma finché c’è il feeling, e queste cose si vedono in campo, si continua insieme. Non esiste sta cosa del ‘giocatore X che ha mandato via un tecnico’, non esiste, velo assicuro».

(…)

I ragazzi le hanno mai chiesto di restare?
«Sì però ho risposto, ”no grazie”».

Che tipo è ten Hag? Simpatico?
«Ci credete che non lo conosco? Mai incontrato. Ho letto che sarei andato a cena con lui. Mai visto. Credetemi, vi prego».

Ci crediamo, anche perché l’altra volta quando abbiamo paventato che ci raccontasse qualche bugia bianca se l’è presa un po’.
«Non me la sono presa. Ma io non racconto bugie».

Nemmeno qualcuna a fin di bene? Dobbiamo credere che a Gasperini non abbiate mai pensato?
«Certamente, ho sempre dettoche più bugiardi dei calciatori ci sono soltanto gli allenatori ex cal­ciatori (e scoppia a ridere, ndr). Torno serio, signori miei andate a chiedere a qualsiasi allenatore se sarebbe felice di allenare la Roma. Chi vi risponderebbe di no?»

(…)

Ci dice soltanto se il nuovo tecnico sarà italiano o straniero?
«No, dopo vi imbroglio tutto. Fate i bravi».

Ha detto che la squadrava migliorata. Quindi non rivoluzionata?
«Sì, non va rivoluzionata. Vi faccio un esempio: state scrivendo, giustamente, che la Roma segna poco. Per il prossimo anno, quindi, dobbiamo prendere calciatori che sappiano fare gol».

Uno che prima li faceva e ora ne fa di meno è Pellegrini.
«È uno dei centrocampisti più forti d’Italia, non ho nessun dubbio e nessuno può smentirmi. Ripartire da lui anche l’anno prossimo? Dipende da Lorenzo. Io lo stimo»