IL TEMPO – MENGHI – Era una Roma responsabilizzata dalla crisi quella che a fine ottobre perdeva la prima di campionato all’olimpico contro la “piccola” Spal, creando un (nuovo) vortice di dubbi intorno a Di Francesco, consapevole all’epoca di non aver curato tutte le ferite nonostante il ciclo di 4 vittorie consecutive, derby compreso, che aveva ridato animo a società ed ambiente dopo il ritiro punitivo. Quella di oggi è una Roma altrettanto fragile, per certi versi, ma sbloccata dalla vittoria all’esordio-bis di Ranieri: “Voglio una squadra libera da condizionamenti. Dalla Roma ci si aspetta sempre tanto, io sono arrivato qui dopo due sconfitte consecutive ed è logico che senza giocatori importanti in campo, mettendo dentro quelli che non sono abituati a giocare insieme, io debba dirgli: ‘Giocate senza paura, anche se sbagliate non mi interessa’”. Gli errori non sono, difatti, spariti e, dovendo ricominciare da capo (o quasi) con metodi, modulo e modi del nuovo allenatore, i compiti a casa sono raddoppiati. “La squadra – sottolinea Ranieri nella conferenza stampa all’anti-vigilia del match con la Spal – ha risposto sufficientemente bene sulle prime cose che gli avevo chiesto. Non posso pretendere molto di più in questo momento, cambiando è logico che non viene fatto tutto come vorrei, ma vedo una buona predisposizione e molta concentrazione nel cercare di fare le cose che chiedo”.
La buona notizia è che il tecnico viene ascoltato, ha aperto fin da subito un dialogo diretto con ogni singolo calciatore e ha caricato tutti a Trigoria, la cattiva è che non ha la bacchetta magica e anche domani la Roma potrebbe non essere perfetta, non come la vorrebbe lui almeno. Comprensibile dopo una sola settimana insieme. E allora si punterá tutto, ancora una volta, sul risultato da portare a casa a tutti i costi per continuare ad inseguire la Champions in questa giornata che presenta il derby milanese. I giallorossi giocano prima delle rivali per il 4o posto e dovranno mettere pressione a Inter e Milan. Il precedente più recente con la Spal non incoraggia, finì 0-2 all’Olimpico lo scorso 20 ottobre, e non sono così positivi neppure i trascorsi a Ferrara: solo 4 successi in 16 partite, 9 vinte dai padroni di casa. La Roma in trasferta puó poggiarsi sul miglior Dzeko, che spera di regalarsi un gol per il compleanno, potendo contare su Schick che gli farà da spalla: “Non importano gli schemi di gioco, l’importante è che possano fare il meglio insieme, senza far perdere equilibrio alla squadra”.
In questo senso verrà fatta la scelta degli esterni, che “si fa in base agli avversari e a come stanno i giocatori”. Kolarov e Zaniolo non al massimo, “non si sono ancora allenati con me e mi lasciano dei dubbi”, Under “continua il suo protocollo di recupero, lo vedo solo negli spogliatoi e spero di riaverlo pronto dopo la sosta”, in generale un gruppo che non è l’immagine della salute e scende in campo condizionato e un po’ frenato: “Se i giocatori si fanno male e sono un po’ ansiogeni di carattere, bisogna stare attenti. Io devo fare in modo che i piccoli problemi non diventino grandi”. Spera piuttosto di far crescere chi ha subito un involuzione inspiegabile, come Fazio: “Lui è un pezzo da novanta. Ci sta che per una parte di campionato non renda, ma sono convinto che possa far bene con me”. Sarà uno dei due centrali a dover domare Petagna e compagni domani: “La Spal è molto abile nel trovare la soluzione e prenderti in velocità. Cercheremo di stare accorti, attenti e compatti”. Per la Champions e in memoria di Taccola, morto il 16 marzo 1969 per un attacco cardiaco: la Roma lo ricorderà con una patch sulla maglia con scritto “Giuliano”.