21 Apr 2019In Rassegna stampa5 Minuti

Ranieri: «Volevo vincerla, ma va bene»

LA GAZZETTA DELLO SPORT – CECCHINI – Il rosario della quotidianità, forse, lo costringerà a infiniti esercizi di pazienza. D’altronde, basta scorrere la rassegna dei titoli di tutti i giornali: «Il sogno Conte, la suggestione Mourinho, il fascino Gasperini, l’idea Giampaolo, la maestria Sarri, l’esotismo Jardim e Fonseca». Eppure sulla panchina della Roma c’è un signore che si chiama Claudio Ranieri, che ha preso la squadra nelle secche della malinconia e l’ha rilanciata fino alle soglie di quella zona Champions League che fino a poche settimane fa sembrava un miraggio. Non si atteggia a profeta, non pretende di avere un futuro a tutti i costi, eppure ha parecchie chance di raggiungere l’obiettivo che gli è stato assegnato. Nelle ultime tre partite la squadra giallorossa ha conquistato 7 punti, subendo solo una rete firmata Inter. Quasi un trionfo per una squadra che sembrava diventata la banda del buco. Se Perisic non avesse infranto il muro (quanta nostalgia per quel Manolas che si è fermato proprio nel riscaldamento per un problema all’adduttore), la Roma sta dimostrando che le basta un gol, adesso, per conquistare i tre punti. Sarà contento «mastro» Ranieri? Solo in parte.

RIMPIANTO «Eravamo venuti qui per cercare di vincere, potevamo capitalizzare di più e attaccare meglio – spiega l’allenatore –. Siamo stati troppo schiacciati nella nostra metà campo nel secondo tempo, l’Inter è stata brava a non farci ripartire, anche a volte facendo fallo. Ma venire a San Siro prendendo un punto e cercare di vincerla ci può stare. Un calo fisico? Non credo tanto questo, anche se chiederò ai ragazzi. Sappiamo però che l’Inter negli ultimi 15 minuti è una delle squadre che ha fatto più gol, sapevamo che nel secondo tempo sarebbe stata più dura. Abbiamo risposto per quel che potevamo, ho chiesto di giocare senza paura, di voglia di far vedere che ci siamo». Il rimpianto c’è anche sul gol. «Ne avevamo parlato a fine primo tempo, Vecino era l’uomo che si inseriva sempre senza palla e doveva inseguirlo un centrocampista. Florenzi ha preso quello più vicino alla porta lasciando quello più esterno, ma doveva essere Cristante a seguire il centrocampista. In ogni caso credo comunque che ora giochiamo da squadra, è quello che gli chiedo. Se abbiamo forza, tiriamo fuori le nostre qualità che non sono poche. In generale comunque sono soddisfatto, visto che nel finale è stato Handanovic a fare la parata della partita, mentre Mirante, tranne che su Lautaro, ha fatto solo ordinaria amministrazione. Il presunto rigore di Borja? Lasciamo stare la Var. Ma perché in certi casi non si va almeno a rivedere l’azione».

CRISI ZANIOLO Tra l’altro Ranieri in questo momento non può contare neppure sul miglior Zaniolo. «Non sta attraversando un periodo d’oro. Forse ha sofferto San Siro; è la prima volta che tornava contro l’Inter. Certo, mi aspettavo di più da lui, ma ci può stare. Intanto ho dato fiducia a Nzonzi, chiedendogli di essere una piovra e lui l’ha fatto». L’ultima metafora, in perfetto stile Allegri, è a quattro zampe. «L’importante è essere tornato nel blocco delle squadre che si giocheranno la qualificazione in Champions – conclude Ranieri –. I cavalli di razza si vedono all’arrivo: ora siamo usciti dall’ultima curva. Vediamo che cosa succederà nel rettilineo finale».