Rivolta 5S sullo stadio vince il fronte del no. Vertice senza telefoni
LA REPUBBLICA – D’ALBERGO/M. FAVALE – Sarà pure un voto non vincolante da un punto di vista tecnico, ma quello espresso ieri dal IX Municipio fotografa i turbamenti della maggioranza M5S sullo stadio della Roma. L’assemblea del territorio in cui si trova Tor di Valle, l’area sulla quale dovrebbe sorgere l’impianto che ha già provocato non pochi guai ai 5 Stelle, ha dato parere favorevole all’annullamento della dichiarazione di interesse pubblico sull’opera. La delibera a prima firma della consigliera comunale Cristina Grancio (esponente oggi di De.Ma, il movimento del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, dopo essere stata espulsa dal MSS proprio perché aveva espresso dei dubbi sullo stadio) è stata votata dai 9 consiglieri di opposizione ed è passata solo grazie all’astensione di 14 dei 15 consiglieri 5 Stelle. Tutti tranne una, Alessandra Tallarico, che ha votato sì. E così, la scelte di non scegliere certifica il grandissimo imbarazzo dei grillini romani che negli anni hanno compiuto svariate giravolte su Tor di Valle: prima contrari quando erano all’opposizione, poi favorevoli dopo l’accordo con la Roma e il taglio delle cubature, infine scettici se non critici dopo le inchieste. Eppure sull’impianto che ha provocato dimissioni di assessori (Paolo Berdini), espulsioni (la Grancio), arresti (da Luca Lanzalone fino a Marcello De Vito) e una bufera sul Campidoglio la tensione resta altissima. Lo testimonia il vertice della settimana scorsa convocato in Campidoglio per fare il punto sull’opera insieme ai legali capitolini. Tutti i presenti, assessori, consiglieri comunali, municipali e minisindaci 5 Stelle, sono stati costretti a lasciare i telefoni prima di entrare nella sala che ospitava la riunione. Una mossa dettata dal timore che qualcuno potesse registrare l’incontro come era avvenuto due anni fa, quando proprio la Grancio raccolse sul suo telefono gli audio delle riunioni tra i consiglieri che stavano cambiando idea su Tor di Valle. «Giusta decisione, hanno fatto bene», ammette Andrea Coia, presidente della commissione commercio. Ma non a tutti è piaciuto il diktat della sindaca e della sua squadra. La consigliera Monica Montella, una delle più diffidenti rispetto alla costruzione dello Stadio, ha deciso di non partecipare all’incontro proprio dopo aver appreso della consegna dei telefoni, un’altra retromarcia rispetto ai principi di trasparenza sbandierati dai 5 Stelle negli anni passati all’opposizione.
Intanto, mentre la maggioranza continua a interrogarsi sulle possibili penali in caso di formale ritiro dell’interesse pubblico (decisione che va sottoposta al vaglio dell’Aula Giulio Cesare), si accende la polemica sul voto di ieri in IX Municipio. «Un segnale che non potrà essere ignorato dal Campidoglio», attacca la Grancio. «Il ricatto delle penali da pagare in caso di soluzione alternativa per lo stadio è una fake news», sottolinea Stefano Fassina, l’altro firmatario della delibera approvata ieri. «Anche in municipio IX qualcosa inizia a scricchiolare», afferma il Pd. Il prossimo appuntamento del percorso a ostacoli verso l’impianto di Tor di Valle è previsto per lunedì prossimo: anche la commissione sport del Comune è chiamata a esprimere un parere sul pubblico interesse.