IL TEMPO – BIAFORA – Per la Roma è ora di tornare a vincere in casa. Questa sera i giallorossi sono chiamati ad una prova di orgoglio dopo l’ultimo periodo infelice e con il Bologna devono inoltre invertire l’attuale trend casalingo: la vittoria allo Stadio Olimpico manca addirittura dal 15 dicembre, giorno della sfida con la Spal, una gara seguita poi da due sconfitte ed un pareggio nel derby. Fonseca negli ultimi giorni ha fatto un importante lavoro sulla testa dei giocatori abbinato ai numerosi video mostrati per correggere gli errori tattici, in particolare quelli di posizionamento sulle palle perse che hanno lasciato spazio a pericolose ripartenze. Nella consueta conferenza della vigilia il tecnico portoghese si è assunto le responsabilità dei recenti risultati, compattando tutta la rosa e spegnendo qualsiasi polemica: «Stiamo lavorando tutti i giorni per cambiare questa mentalità, ma col Sassuolo non è stato solamente un errore di mentalità, anche tatticamente ho sbagliato io e hanno sbagliato i giocatori. Penso che è soprattutto un problema di come abbiamo iniziato la partita, perdendo unpo’ d’equilibrio. Vogliamo far capire ai giocatori che dobbiamo essere ambiziosi se vogliamo vincere. In questa stagione – la difesa dell’allenatore a proteggere il gruppo – ho sentito molte volte che questa squadra non ha ambizione, ma è il contrario. In due o tre partite non l’abbiamo avuta, ma anche quando abbiamo perso, come col Torino e la Juve, penso che questa squadra ha lottato con una mentalità ambiziosa». Fonseca ha poi voluto ribadire l’assoluto potere nello spogliatoio durante le partite, dribblando in maniera elegante la domanda sull’intromissione di Petrachi nell’intervallo della gara di Reggio Emilia: «In tutti momenti sono io che parlo con i giocatori. Quando perdiamo sembra sempre un gran dramma. E’ fondamentale dire che dobbiamo essere equilibrati. Hanno parlato molto di questo momento e siamo tutti insieme, la società, allenatore e giocatori. Senza alcun dubbio. Dzeko? Dopo la partita ho detto la verità, lui mi ha detto di non parlare con l’arbitro». Il tecnico giallorosso, che ha ammesso di aver pensato di schierare insieme Dzeko e Kalinic per sopperire all’assenza di Pellegrini e ha ribadito l’importanza di Kolarov come leader dello spogliatoio, si è poi tolto qualche sassolino dalla scarpa sugli arbitraggi: «Non mi piace parlare di arbitri, ma è difficile capire il motivo per cui la Roma abbia avuto tanti cartellini gialli. Ho visto molte partite in Italia e la linea di arbitraggio non è la stessa per tutte le squadre. Non siamo una squadra così fallosa e cattiva da giustificare tutti questi cartellini”. Sull’altra panchina dell’Olimpico non ci sarà Mihajlovic, che ha appena superato i cento giorni dal trapianto di midollo osseo e si sta sottoponendo a nuove terapie antivirali. Al suo posto ci saranno Tanjga e il tattico De Leo, che confermeranno il consolidato 4-2-3-1, privo dello squalificato Poli e degli infortunati Sansone, Santander, Medel, Krejci e Dijks. Nessun giocatore giallorosso si può comunque permettere di sottovalutare un Bologna privo di tante pedine importanti.