IL TEMPO – BIAFORA – A Firenze per chiudere nel migliore dei modi il 2019. Paulo Fonseca ha superato da pochi giorni la soglia dei sei mesi sulla panchina della Roma, un’avventura iniziata con due pareggi con Genoa e Lazio, prima di decollare con forza nell’ultimo periodo. Il tecnico portoghese, nelle 22 partite alla guida del club giallorosso, ha ottenuto il 50% di vittorie nei match disputati, uscendo sconfitto soltanto in tre occasioni con Atalanta, Borussia Moenchengladbach e Parma.
Iniziato il ciclo finale dell’anno solare dopo il ko con i ducali, la Roma non è più inciampata, ha blindato la difesa e vuole completare l’opera nella sfida di domani contro la Fiorentina, una squadra che galleggia al 13° posto e che potrebbe presentarsi alla gara senza la stella Chiesa, alle prese con alcune terapie e ancora assente dagli allenamenti guidati da Montella. Per il match al Franchi, che si pre-annuncia quasi esaurito (sold-out il settore ospiti romanista), Fonseca avrà nuovamente a disposizione il suo pupillo Mancini, ex di turno della partita. Il difensore di Pontedera ha scontato la squalifica e tornerà a guidare il reparto difensivo, che con ogni probabilità sarà ancora orfano di Smalling. Il difensore inglese ieri ha svolto nuovamente una seduta differenziata di lavoro e, a meno di un autentico miracolo nella rifinitura di questa mattina, l’appuntamento con lui è fissato per la gara casalinga con il Torino, primo impegno del 2020.
La formazione anti-Fiorentina non dovrebbe prevedere poi molti altri cambi rispetto a quella che ha battuto la Spal e i ballottaggi riguardano due ruoli, quello del terzino destro e quello dell’ala sinistra. In difesa Florenzi è in vantaggio sul compagno di reparto Spinazzola, che ha chiarito a più riprese di trovarsi meglio sulla fascia sinistra. Per il capitano giallorosso si tratterebbe della terza partita di fila da titolare: se qualche settimana fa il suo addio a gennaio sembrava pressoché certo – Petrachi si è mosso per cercare un laterale – ora il numero 24 potrebbe tornare a riflettere sul futuro, per quella che non è affatto una scelta semplice da prendere. Florenzi non vuole perdere l’Europeo, ma non vuole neanche separarsi dalla squadra dove è cresciuto e di cui indossa la fascia da appena venti di partite.
L’altro dubbio di Fonseca, un uomo che ha conquistato lo spogliatoio per le sue idee tattiche e per la gestione del gruppo che non prevede sconti per nessuno, è relativo all’esterno offensivo che deve completare il tridente sulla trequarti: Perotti è leggermente avanti rispetto a Mkhitaryan e Kluivert. La Roma sarà spinta poi dalla voglia di cancellare la macchia del 7-1 in Coppa Italia: a molti giocatori quella partita ancora non è andata giù.