IL MESSAGGERO – La Roma è vicina ad un cambio epocale, è solo questione di ore. Il club giallorosso, infatti, sta passando di mano da James Pallotta al connazionale statunitense Dan Friedkin. Dopo lo stallo degli ultimi giorni, a Natale è stato trovato un accordo tra i due, sulla base di 780 milioni. Ed è subito tam tam negli ambienti della Capitale, con James Pallotta che si defila dalla guida del club. Il bostoniano resterà comunque come socio di minoranza, almeno inizialmente. A confermare il tutto anche i legali degli studi che seguono la vicenda , che parlano di un accordo anche prime della fine dell’anno.
La trattativa è ripartita il 23 dicembre, tra Los Angeles, Londra e Trigoria, dove anche il Ceo Guido Fienga è stato al centro delle negoziazioni. È stato proprio lui, d’altronde, ad accogliere Ryan Friedkin, figlio del magnate americano, negli uffici di viale Tolstoj a metà novembre.
Balla però una questione importante, quella relativa allo stadio, Al momento Pallotta e Friedkin hanno deciso di non inserire nell’affare l’eventuale costruzione dell’impianto di Tor di Valle, non essendoci ancora il via libera dal Comune. Tutto potrebbe sbloccarsi a metà gennaio, con l’ingresso ufficiale di Vitek al posto di Eurnova.