Roma, con il 4-4-2 e Kluivert studia per essere Mahrez
GAZZETTA DELLO SPORT – PUGLIESE – Al Leicester a destra c’era un certo Rihad Mahrez a fare la differenza. Un po’ prima, con il Monaco, che in Francia vinse la Ligue 2 aveva invece Ferreira Carrasco, anche se dall’altra parte, a sinistra. Insomma, nel suo classico 4-4-2 Claudio Ranieri gioca sempre con un esterno dei due molto offensivo e così sarà anche nella Roma. Se non, addirittura con tutti e due. Ad iniziare da Justin Kluivert, uno in cui Ranieri apprezza velocità e capacità di contropiedista. Il volto nuovo del Ranieri 2.0 è lui.
COME CAMBIA A Ferrara, sabato prossimo, la Roma andrà a caccia di un’altra vittoria sul campo della Spal. Per riuscirci Ranieri dovrebbe passare dal 4-2-3-1 utilizzato con l’Empoli al 4-4-2 (modulo peraltro già utilizzato nel finale anche contro i toscani). «Perché Schick e Dzeko non possono, ma devono giocare insieme», ha detto il tecnico giallorosso nella sua prima conferenza. Ma per far giocare le due punte, Ranieri dovrà inevitabilmente sacrificare gli esterni. La Roma di Di Francesco era costruita su di loro e sulla loro capacità di giocare con il piede invertito, sul lato opposto. La Romadi Ranieri tenderà invece a schierarli sul lato del piede forte. Più che rientrare per provare l’uno-due, la giocata o il tiro, dovranno andare sul fondo e crossare per le punte. Insomma, per Kluivert ma anche El Shaarawy, Under e Perotti cambia un po’ tutta la vita.
IN VELOCITà Tra questi quello che sembra poter beneficiare di più della cura-Ranieri è proprio il giovane olandese, che già contro l’Empoli ha trovato la fiducia del nuovo allenatore, ripagandola con una buona prestazione. A Ferrara dovrebbe essere confermato, lui a destra ed El Shaarawy a sinistra, anche perché Zaniolo potrebbe essere non rischiato, visto il fastidio muscolare al polpaccio sinistro. Kluivert, invece, ha dimostrato di poter fare male con la sua velocità ed in un 4-4-2 che punta anche sulla compattezza a livello difensivo, può essere un’arma letale in fase di transizione. Ranieri lo sa e gli ha dato subito fiducia proprio per questo, per capire anche di che pasta è fatto il ragazzo. Le risposte gli sono piaciute e lo hanno fatto schizzare di colpo nella scala gerarchica degli esterni d’attacco. Anche perché Perotti continua a trascinarsi qualche affanno ed Under anche ieri era ancora sul lettino delle terapie (lo si rivedrà solo dopo la sosta delle nazionali, oltre due mesi dopo l’infortunio del 19 gennaio scorso). Kluivert invece no, sta bene. E ora vuole spiegare davvero le ali…