IL MESSAGGERO – CARINA – Attenti a quei due. Edin e Miki, coppia per caso. Quello che il modulo e soprattutto i numeri separano, l’estro e la qualità unisce. Perché poi, al di là di 10 metro in avanti o indietro, è la qualità dei calciatori a fare la differenza. E il tandem Dzeko-Mkhitaryan da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a nessuno. A livello europeo, figuriamoci nella squinternata Serie A, dove spesso e volentieri il divario tecnico è paragonabile a quello che vige tra categorie diverse di altri sport. In campo si cercano e si trovano. Insieme hanno segnato il 38% (24 su 63) delle reti in campionato della Roma. Percentuale che lievita al 50,7% se ai gol si aggiungono gli 8 assist dispensati ai compagni. Tradotto: su un centro su due c’è lo zampino della strana coppia. Strana perché quello che dovrebbe essere il finalizzatore, Dzeko, ultimamente si sta trasformando più in suggeritore. Percorso inverso per Henrikh che vanta una media da bomber di razza: 9 centri in 20 partite, per la media di un gol ogni 151 minuti.