IL MESSAGGERO – 10 ko su 10 visite in 8 anni, 24 gol incassati e 4 realizzati. I numeri di una serie nera senza fine all’Allianz Stadium per la Roma, che saluta la Coppa Italia dopo il 3-1 incassato dalla Juve. In campionato, il 12 gennaio all’Olimpico, si era arresa in 10 minuti, ieri incassate 3 reti prima dell’intervallo.
Una delusione che preoccupa in vista del derby per i limiti tattici e tecnici mostrati. Fonseca, pur presentandosi a Torino con 8 assenti e soprattutto senza lo squalificato Dzeko, prova comunque a ritoccare la formazione iniziale, intervenendo con 4 novità rispetto a Marassi. La Roma, considerata la full immersion di questa settimana che si chiuderà con il derby, cerca la freschezza con i rientri di Florenzi, Kolarov, Cristante e Kalinic. Senza, però, trovarla. Gli innesti nei 3 reparti penalizzano il sistema di gioco: il 4-2-3-1 va in frantumi in dopo 20 minuti. Sarri, invece, ripropone il 4-3-3 senza Dybala.
La Juve spinge e si prende la superiorità nel possesso palla. La Roma tiene per 20 minuti, illudendosi di stare in partita. Da un errore di Florenzi nasce la rete del vantaggio bianconero. Rabiot appoggia per Douglas Costa che verticalizza per Higuain, svelto nell’apertura a sinistra per Ronaldo: sinistro per il vantaggio e 19° gol stagionale per CR7.
L’improvviso black out della difesa indirizza il match. Cristante si perde Bentancur che chiede il triangolo a Douglas Costa e irrompe in area per il raddoppio senza trovare il piede di Mancini, timido e sufficiente nel contrasto. A fine recupero il tris di Bonucci, colpo di testa su cross da destra di Douglas Costa. Nella ripresa Kalinic spreca la chance migliore: palo con Buffon fuori causa dopo la respinta su Pellegrini. Poi una traversa di Under e una deviazione di Buffon per accorciare le distanze.