Roma, la cessione è congelata. Pallotta conta sull’immagine
CORRIERE DELLA SERA – VALDISERRI – In uno scenario economico sconvolto dalla pandemia di Coronavirus è facile capire perché la trattativa tra James Pallotta e Dan Friedkin per il passaggio di proprietà della Roma sia stato quantomeno congelato. Nessuno sa più, esattamente, quale possa essere il valore di un club calcistico. Prezzo dei cartellini dei calciatori, stipendi, diritti tv, sponsorizzazioni, incassi al botteghino: chi può valutarli? La Roma stava per cambiare proprietario per una cifra vicina ai 700 milioni (compresi però i debiti e un aumento di capitale da 150 milioni) che in questo momento non è più realizzabile. Danno una mano allora le “buone azioni“, che in questo periodo hanno visto la Roma in prima fila, con una grande e positiva esposizione anche sui media internazionali. La Roma non ha soltanto raccolto soldi, che restano importantissimi, ma ha operato anche in prima persona rifornendo ospedali e parrocchie di mascherine e gel igienizzanti. Ha ordinato per l’ospedale Spallanzani tre ventilatori polmonari per la terapia intensiva, cinque per quella sub-intensiva e otto letti dedicati all’emergenza. Ha lanciato la distribuzione di pacchi alimentari e generi di conforto per abbonati over 75 e aperto un servizio di call center per aiutare gli abbonati over 60 nel reperire generi alimentari e farmacologici. Particolare importante: un buon numero di tifosi si è fatto avanti, come volontari, per trasportare a casa degli anziani i pacchi.