GAZZETTA DELLO SPORT – Da una parte Roma, intesa come viale Tolstoj, dove c’è la nuova sede del club, e intesa anche come Campidoglio. Dall’altra Boston, dove il presidente Pallotta, senza sosta, è impegnato sul progetto stadio e sull’acquisizione dei terreni di Tor di Valle, da solo o con altri soci. E infine Torino, dove il Politecnico sta ultimando la relazione chiesta dalla sindaca Raggi sulla mobilità. L’atto, atteso entro la prossima settimana – dal 9 gennaio ogni giorno è buono – avrà un importante impatto politico, ma non sarà vincolante. Ecco perché la Roma attende serena, senza preoccupazioni per il presunto ritardo nell’invio della relazione.
(…) Tutto nella norma, dunque, anche se, come logico, i ritardi a Pallotta piacciono poco. (…) I tempi, però, non sono rapidissimi. E’ questione di quando, per la Roma, e non di se, pertanto entro la primavera (ma nessuno, a Trigoria e in Campidoglio, si stupirebbe se slittasse all’inizio dell’estate) è attesa l’approvazione della variante urbanistica (dopo la valutazione delle 60 osservazioni presentate e delle controdeduzioni) e la stesura della convenzione, il contratto che regolerà il rapporto tra l’anima pubblica e privata. A quel punto dovranno passare altri sei mesi per la bonifica del sito, la stesura dei contratti e i bandi europei per le infrastrutture. La volontà di tutti i soggetti è quella di iniziare a scavare entro la fine del 2019, ritrovamenti archeologici permettendo, per poi impiegare circa due anni per la costruzione vera e propria dell’impianto.