Scelta del giudice errata: il processo Parnasi deve ripartire da zero
IL MESSAGGERO – ERRANTE – L’obiezione che fa ripartire da zero l’udienza preliminare, gli avvocati di Luca Parnasi, Fabrizio Merluzzi ed Emilio Ricci, l’hanno riservata per una delle ultime udienze davanti al gup. L’incompatibilità del giudice Costantino De Robbio, che non potrà decidere se mandare a processo i quattordici imputati, perché durante le indagini preliminari era intervenuto nel ruolo di gip, firmando un decreto di intercettazione, è stata riconosciuto in un’ordinanza trasmessa al capo dei giudici. Un atto firmato dallo stesso De Robbio in seguito all’istanza dei legali del costruttore, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al traffico di influenze per il progetto dello stadio di Tor di Valle. Adesso dovrà essere individuato un nuovo giudice e l’udienza preliminare ricomincerà da zero. Il colpo di scena, che arriva dopo il mancato accordo tra gli avvocati di Parnasi e la procura sul patteggiamento dell’imputato principale, allunga i tempi. Di certo l’udienza preliminare sarà fissata in autunno, quando la Corte Costituzionale è chiamata a pronunciarsi sulla retroattività della cosiddetta Spazzacorrotti, la legge colpirebbe anche Parnasi, sebbene l’approvazione sia successiva ai reati contestati, pregiudicando pene più miti (in caso di un rito alternativo) e, soprattutto, escludendo misure alternative al carcere in caso di condanna.
GLI ALTRI IMPUTATI – Sono tredici, oltre che per Parnasi, finito intanto sotto accusa anche nell’altra inchiesta per corruzione, che ha portato all’arresto dell’ex presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito, la pm Barbara Zuin ha chiesto il processo per altre tredici persone. Tra loro c’è anche Adriano Palozzi, ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia, Michele Civita, ex assessore e oggi consigliere regionale del Pd, il soprintendente ai Beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti e l’ex capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Davide Bordoni.
All’autunno slittano anche i patteggiamenti a due anni di reclusione, chiesti da tre ex manager della società Eurnova: Luca Caporilli, Giulio Mangosi e Simone Contasta, accusati di associazione a delinquere insieme a Parnasi.
IL PROCESSO – È già a processo, invece, l’ex superconsulente della sindaca Virginia Raggi, l’avvocato genovese Luca Lanzalone, ingaggiato senza contratto ufficiale, ma incaricato di seguire i dossier più delicati, in particolare quello su Tor di Valle. Il sindaco ombra, è una delle figure chiave dell’inchiesta. Per lui, la procura ha chiesto e ottenuto l’immediato cautelare (è ai domiciliari da luglio scorso). E a processo sono anche per il suo socio Luciano Costantini e il commissario straordinario dell’Ipa, Fabio Serini: le accuse sono corruzione e traffico di influenze.