4 Gen 2019In Rassegna stampa4 Minuti

Schick a Praga trova un aiuto: il mental coach dei leader

GAZZETTA DELLO SPORT – CECCHINI – Potere dei social: ieri il profilo di Jan Mühlfeit, ex manager della Microsoft tra i più riconosciuti mental coach di fama mondiale, è diventato oggetto della curiosità di tanti romanisti. «Svegliacelo», oppure: «Se lo fai diventare un bomberti faccio una statua», è stato il tenore dei messaggi che Mühlfeit ha ricevuto. Il motivo? Ha ufficializzato la sua collaborazione con Patrik Schick. I due si sono fatti fotografare in un ristorante italiano a Praga, Pizza Coloseum, con in mano uno dei libri che il mental coach ha scritto e a cui ha affidato la sua filosofia: «The positive leader». In tre parole c’è tutto: quello che Schick vuole diventare, quello che la Roma e i tifosi si augurino diventi.

L’UOMO E IL BAMBINO

«Fai anche i miracoli?», un altro dei messaggi per Mühlfeit, 56 anni, originario della Repubblica Ceca ma diventato famoso in Europa prima e negli States poi: persino la Cnn si è occupata del suo metodo di lavoro. Prevede che ogni persona scopra, tornando alle sue origini, le potenzialità inespresse e prevede anche un lavoro sui punti di forza che passa dall’accettazione dei difetti e degli errori. La consapevolezza è alla base del suo processo mentale, che parte da alcune basi fisse per poi modificarsi a seconda delle situazioni. Su Schick non scende nei dettagli, si limita a dire che «non vede l’ora di iniziare la loro collaborazione» e, a chi lo conosce bene, racconta anche di come sia stupito che «un ragazzo del genere non si sia ancora sviluppato ai massimi livelli».

A CASA

Tra problemi al cuore, trasferimenti saltati e difficoltà di ambientamento a Roma (intesa come squadra), gli ultimi due anni non sono stati facili. E considerando che non ha neppure 23 anni il carico di pressioni è stato forse troppo forte da reggere. Ecco perché, invece di andare alle Maldive o a Dubai, ha scelto di riposarsi a Praga, dalla famiglia e dagli amici di sempre, quelli non famosi, che vogliono bene a Patrik e non a Schick. Ha festeggiato con loro Capodanno in montagna, si è allenato in palestra, ha fatto bagni termali e lunghe passeggiate: un basso profilo perché sa che il 2019 per lui sarà un anno da dentro o fuori.

STATUA O FLOP

Restare alla Roma e dimostrare il proprio valore o cercare una destinazione alternativa per l’estate: Schick non uscirà da questo bivio. I tifosi non lo hanno ancora abbandonato del tutto, nonostante i fischi, adesso però sta a lui dare delle risposte. Fossero quelle che i romanisti aspettano da un anno e mezzo, l’ipotesi della statua al mental coach non sarebbe così remota. Ma magari a costruirla sarebbe Monchi, non loro.