Serie A come la Francia? Lo scudetto andrebbe alla Juve, la beffa al Milan
REPUBBLICA – Scudetto alla Juventus, Brescia e Spal in Serie B. E Milan fuori dalle coppe. Non è ciò che racconta oggi la Serie A, ma è quello che potrebbe dire domani. La Federcalcio non ha ancora fissato i parametri con cui stilare la classifica nel caso in cui il campionato non potesse ripartire. Ma basta prendere in prestito il sistema scelto dalla Ligue 1 in Francia per divertirsi a vedere che ne sarebbe di noi. Lì, per assegnare il titolo al solito Psg, hanno il criterio della media punti, una specie di livella per annullare la differenza tra chi ha giocato più partite e chi meno. Una situazione che riguarda anche la Serie A. In cui, applicando lo stesso sistema, sarebbero in tanti a vivere di rimpianti.
Lo scudetto andrebbe alla Juventus davanti alla Lazio: 2,42 punti a partita i bianconeri contro i 2,38 della squadra di Inzaghi. Ma oltre al 2-0 sull’Inter nell’ultimo scampolo di campionato, Maurizio Sarri dovrebbe forse ringraziare quel punticino striminzito raccolto in casa col Sassuolo: poteva sembrare un mezzo passo falso, eppure senza quel rigore del 2-2 di Ronaldo oggi dovrebbe rassegnarsi a lasciare il titolo per differenza reti alla Lazio. Che a sua volta può maledire il recupero del match col Verona, rinviato a dicembre per prepararsi alla Supercoppa e giocato poi a febbraio all’Olimpico senza però riuscire a smuovere lo 0-0. Avesse battuto i gialloblù, oggi il presidente Lotito potrebbe legittimamente rivendicare il titolo, almeno secondo i parametri francesi, grazie a 0,04 punti a partita più della Juve. Si consolerà con un posto in Champions, dove – applicando il modello francese – finirebbero anche Inter e Atalanta, che dovrebbe benedire la rimonta sulla Roma del 14 febbraio: avesse perso, il 4° posto sarebbe finito ai giallorossi, oggi invece costretti ad accontentarsi dell’Europa League (col Napoli).
Ma la beffa maggiore è forse quella del Milan. Il motivo? Prima dello stop al campionato la squadra rossonera aveva due strade per raggiungere l’Europa League. Poteva arrivarci vincendo la Coppa Italia – è in semifinale – ma anche senza vincerla: se infatti l’avesse vinta una delle altre semifinaliste (Juve, Inter, Napoli), che classifica alla mano sarebbero già in Europa, a beneficiarne sarebbe infatti la settima in classifica, proprio il Milan. Il metodo francese però ribalterebbe la classifica attuale: la media punti infatti farebbe precipitare la squadra di Pioli al 9° posto, superata dal Verona – in Europa per differenza reti – e dal Parma. Un boccone decisamente amaro da mandare giù.
Più semplice la questione retrocessioni: il Lecce a causa della solita differenza reti, chiuderebbe il campionato al terzultimo posto, dietro al Genoa, con cui divide gli stessi punti. Per i salentini però non vorrebbe dire retrocedere in Serie B. La Ligue 1 infatti ha disposto due sole retrocessioni e due promozioni dalla Ligue 2, vista l’impossibilità di giocare i playoff (lì la terzultima avrebbe sfidato la terza della seconda serie). Se lo stesso concetto fosse applicato in Italia, in Serie B scenderebbero soltanto Brescia e Spal. Mentre in Serie A sarebbero promosse Benevento e Crotone, ai primi due posti della Serie B. Ma con la gestione della classifica la Serie A finirebbe per ereditare anche la sequenza di ricorsi che ha già minato le decisioni dei francesi: anche quello del Tolosa, che nonostante l’ultimo posto in classifica a retrocedere non ci sta. In Italia, gli scontenti sarebbero tanti – dal Frosinone che chiede di salire in Serie A, alla Roma che non vorrebbe arrendersi al 5° posto – e il rischio di paralizzare anche la prossima stagione a colpi di battaglie legali sarebbe un’ipotesi fin troppo concreta.