LA REPUBBLICA – VINCENZI – Si aprirà il 5 novembre il processo per il sistema corruttivo che si è sviluppato intorno al nuovo stadio della Roma. Il gup di Roma ha rinviato a giudizio i 12 imputati del filone principale dell’indagine che, a giugno dello scorso anno, aveva scoperchiato un sistema di tangenti che ha sconvolto Roma. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere al finanziamento illecito passando per la corruzione. Finisce davanti a un tribunale il personaggio chiave dell’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo: Luca Parnasi, il costruttore, proprietario dei terreni a Tor Di Valle sui quali dovrebbe sorgere l’impianto giallorosso, ritenuto il capo di un sistema che ha corroso la capitale a suon di mazzette, consulenze inesistenti, assunzioni di amici degli amici e finanziamenti alle campagne elettorali. La sua convinzione era che bisognasse pagare tutti per avere un approccio favorevole allo stadio . A giudizio vanno anche l’ex presidente forzista Adriano Palozzi, l’ex assessore Michele Civita, il Soprintendente Francesco Prosperetti. Tre degli imputati, tutti collaboratori di Parnasi, hanno patteggiato: due anni. In quella stessa aula finirà anche Luca Lanzalone.