24 Apr 2019In Rassegna stampa3 Minuti

Stadio della Roma, trattativa sui treni. C’è una via per il «sì»

CORRIERE DELLA SERA – Si profilano due mesi decisivi sul fronte politico-giudiziario per la vicenda stadio. E nel confronto tra il Comune e il proponente sulla convenzione urbanistica emerge un altro nodo controverso: i 45 milioni di contributo di costo di costruzione, che nel 2017 il Campidoglio ha deciso di destinare all’acquisto di nuovi treni per la ferrovia Roma-Lido. La questione intorno alla quale ruota il negoziato riguarda le modalità di versamento della somma: la società vorrebbe dilazionarla per l’intera durata del permesso a costruire, mentre l’amministrazione vorrebbe incassarla in un’unica tranche. […] Da Palazzo Senatorio, però, smontano il teorema e ribadiscono: «Gli oneri di urbanizzazione sono previsti dalla delibera 32 che sancisce l’interesse pubblico. L’amministrazione ha già assunto un impegno di spesa e ha piena autonomia nella gestione delle poste di bilancio». Dunque, nessun margine di trattativa viene lasciato al proponente.

[…] Dopo che il gip Costantino De Robbio ha deciso di riaprire l’indagine sulla sindaca Raggi […] Nel frattempo, il Campidoglio sembra deciso a portare a dama l’iter di approvazione, che potrebbe approdare in Consiglio prima dell’estate. […]  Nel frattempo in Procura si lavora alla questione riaperta dal gip De Robbio. […] Non è tutto. Novità potrebbero emergere da altri due approfondimenti in corso, nati da altri due esposti dell’architetto Francesco Sanvitto, assistito dall’avvocato Edoardo Mobrici: il primo relativo alla bancarotta fraudolenta della Sais, la società proprietaria dei terreni di Tor di Valle. […] Più complessi gli approfondimenti che riguardano l’altro esposto: una denuncia su una serie di irregolarità che riguardano il progetto stadio a partire dal «Ponte dei Congressi». La sua costruzione è prevista in tre anni, senza però indicare la data di partenza dell’opera, giudicata essenziale per la viabilità. Altra lacuna: il mancato rispetto della normativa ambientale. L’area di Tor di Valle è considerata «R3», cioè ad alto rischio idrogeologico. La procedura corretta per costruire richiederebbe il declassamento a «R2», come fatto per l’aggiornamento del bacino nel tratto tra Castel Giubileo e la foce. Passaggio mai avvenuto nel progetto.