Stadio, il progetto divide M5S variante a rischio in 2 municipi
IL MESSAGGERO – DE CICCO – «Occhio al pallottoliere. Occhio ai municipi». In Campidogliosanno che l’operazione stadio, dopo il terremoto degli arresti per mazzette e la bocciatura (ancora «preliminare») del Politecnico di Torino, rischia d’impaludarsi nei parlamentini delle circoscrizioni, assemblee controllate dai 5 stelle, in teoria, ma con numeri sempre più risicati. Se i professori dell’ateneo sabaudo ammorbidiranno un po’ i toni – nella prima bozza della consulenza hanno parlato di una «catastrofe» per la viabilità a Tor di Valle e non solo – si procederà con la variante urbanistica. Che però, dopo il voto in giunta, dovrà passare per le secche dei due municipi dove ricadrebbe l’intervento urbanistico, cioè il IX e l’XI distretto, entrambi a maggioranza M5S. I consiglieri municipali dovranno insomma sfornare un parere sull’operazione. Non sarà vincolante, ma una clamorosa, doppia bocciatura alla delibera della giunta di Virginia Raggi aprirebbe una faglia senza precedenti tra i pentastellati romani.
IL PALLOTTOLIERE Il risultato è sul filo e a Palazzo Senatorio la questione è seguita da vicino. Nell’XI distretto, dopo un filotto di cambi di casacca, alla maggioranza grillina è rimasto appena un seggio di vantaggio sull’opposizione (quello del presidente): 13 contro 12. Basterebbe una defezione per cassare il progetto del nuovo stadio con annesso mega complesso di negozi, uffici, alberghi e ristoranti. Stefano Lucidi, assessore alla Mobilità e al Patrimonio del Municipio XI, ha già parlato del progetto stadio come Fantozzi della corazzata Potëmkin. «La versione attuale è una cag….», ha scritto su Facebook qualche mese fa, «è un’accozzaglia di palazzine cesse, sembra una vasca da bagno». Oggi spiega che i consiglieri grillini della sua circoscrizione non hanno ancora preso una decisione in merito. «Una linea al momento non c’è, ci riuniremo per decidere. Di certo il tema della viabilità non può essere sottovalutato, anche per questo aspettiamo di sapere quale sarà la valutazione finale del Politecnico di Torino». In Campidoglio si aspettano un parere positivo, ma «con prescrizioni». E già il bicchiere sarebbe mezzo pieno, rispetto alla stroncatura senza appello contenuta nella prima stesura della relazione chiesta da Raggi.
C’è fermento anche nell’altro municipio interessato dall’operazione, il IX, il distretto dell’Eur. Il presidente della Commissione Urbanistica, Paolo Mancuso, ha appena lasciato i 5 stelle proprio per la mancata trasparenza sullo stadio. Altri 4 consiglieri pentastellati sono quantomeno perplessi sul da farsi. «Sono stati fatti studi di flussi di traffico adeguati?», si è chiesto, nelle discussioni interne, un consigliere, Roberto Tranquilli. «Continuano a emergere criticità che già da tempo sono state evidenziate da tutti», ha detto un collega, Giulio Corrente. «Perché questo studio è stato commissariato?», ragionava Vincenzo Maisano. «Trasporti e stadio sono legati, gli studi migliori sono pervenuti dalle intercettazioni…», ironizzava un altro pentastellato, Raffaele Di Nardo. Considerato che qui, nel IX, la maggioranza ha un margine di 5 voti, basterebbe che tre grillini «dubbiosi» su quattro votassero in dissenso col gruppo per arrivare a una bocciatura. Si vedrà.
GLI EMISSARI DI PALLOTTA James Pallotta continua a trattare con l’Eurnova – la società di Parnasi affidata dopo l’inchiesta a un nuovo Cda – per comprare i terreni di Tor di Valle. In settimana gli emissari del presidente giallorosso dovrebbero arrivare a Roma dagli Usa per avvicinarsi a un accordo.