IL MESSAGGERO – I processi che vedono coinvolti l’imprenditore Luca Parnasi e il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito, entrambi processati nell’ambito dell’inchiesta sul progetto di Tor di Valle, il primo per associazione a delinquere, il secondo per corruzione, saranno riunificati. Gli imputati sono 12, inclusi i collaboratori di Parnasi e la schiera di politici e funzionari comunali che, secondo l’accusa, l’imprenditore romano avrebbe tenuto per mesi a libro paga. Chiamato in giudizio anche il superconsulente della sindaca Virginia Raggi, Luca Lanzalone, che, sempre per l’accusa, avrebbe favorito Parnasi in cambio di incarichi per il suo studio.
Dall’inchiesta per il nuovo Stadio della Roma sono emerse anche le intercettazioni di De Vito e del suo socio Camillo Mezzacapo i quali, secondo le pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, titolari dei fascicoli, avrebbero agevolato gli affari illeciti per i fratelli Claudio e Pierluigi Toti. È per questo che De Vito è finito prima in carcere e poi agli arresti domiciliari. Ma nonostante lo scandalo non si è mai dimesso dalla carica di presidente dell’Assemblea che è tornato a ricoprire dopo essere stato reso libero lo scorso novembre. Intanto il Campidoglio si è costituito parte civile nei suoi confronti: una settimana fa il collegio ha accolto la richiesta dell’Avvocatura comunale, che ha ricevuto il mandato direttamente dalla Raggi.