GAZZETTA DELLO SPORT – Può darsi che la Roma spezzi il suo cammino: per Casillas sarà comunque stata la 19ª fase a eliminazione diretta in venti edizioni consecutive di Champions. Un record non facilmente superabile. Se il Porto può sognare i quarti, se all’Olimpico è finita soltanto 2-1, se Sergio Conçeicao può anticipare la strategia anti-Roma («Cercare di vincere, ma senza fretta, con una grande difesa»), è grazie alle parate di questo ragazzino di quasi 38 anni. Era cominciato tutto venti anni fa, febbraio 1999, debutto in Liga a 18 anni nel Madrid di Toshack. Prima di Neuer, è stato Casillas a ingaggiare un testa a testa con l’amico Buffon per il miglior portiere del mondo. Di lui Buffon dice: «Un campione con qualcosa di fuori dal normale». Casillas ha risposto con un «sei il numero uno» e ha twittato una foto con la maglia di Gigi il giorno in cui ha lasciato la Juve. Alla lunga, ha avuto la meglio Buffon, ma l’albo d’oro dello spagnolo resta inarrivabile. Con la Spagna, un Mondiale e due Europei: «Alla Nazionale non ho mai detto addio, anche se capisco Luis Enrique». Con il Real, cinque campionati, tre Champions, due Supercoppe europee, un Intercontinentale, un Mondiale per club, due coppe di Spagna e quattro Supercoppe. Non basta un armadio per contenere questo ben di dio arricchito da uno «scudetto» e una Coppa di Portogallo.