5 Ago 2019In Rassegna stampa2 Minuti

Tante squadre imperfette tra eleganza e trasformismo

CORRIERE DELLA SERA – [..] L’ostacolo che ha reso lentissimo il mercato dell’estate è stata la folla di partecipanti. Il mercato di alto livello è già difficile con un acquisto per volta. Muovere insieme Icardi, Higuain, Dzeko, Dybala nello stesso caso è quasi impossibile. Finora ha pagato per tutti l’Inter, vittima dell’avversione della Juve ma anche di alcuni errori sorprendenti, il più serio quello di gridare con orgoglio di aver cacciato sia Icardi che Nainggolan. Così ha scoperto il gioco e dichiarato le sue difficoltà. Quale è stato il vantaggio? Forse accontentare Conte, ma è un po’ poco davanti al danno. Conte è un perfezionista elettrico, dagli ingressi travolgenti. Marotta è uno stratega da uno scalino alla volta, una lunga tela che solo verso la fine mostra la figura. Ho l’impressione che sia questa mancanza di simmetria tra lui e Conte a tenere l’Inter ancora ai margini. La stessa cosa vale per il confronto con Paratici. Anche lui è un rapido, ha più tattiche che strategie, ma pensa e colpisce quasi nello stesso istante. La mossa che ha messo in grande difficoltà l’Inter è stato lo scambio Spinazzola-Pellegrini perché senza muovere un euro ha pagato il bisogno di plusvalenze immediate che aveva la Roma e ha bloccato Dzeko a tempo indeterminato. L’Inter è lì che sta ancora cercando lo sconto. Questi sofferti cambiamenti degli altri stanno favorendo la competitività di due squadre diverse, Atalanta e Torino, non a caso già cresciute a luglio, e forse soprattutto del Napoli, tutte rimaste fondamentalmente se stesse. Non si tratta di considerarle in corsa con le altre, adesso è difficile capire qualunque insieme del campionato. Torino e Atalanta sono però due squadre molto più reali di un anno fa, hanno compiuto un giro di giostra, ora sanno come divertirsi.[..].