«Tanto vanno sfidate tutte», la grande bugia del calendario
IL MESSAGGERO – BUFFONI – C’era una volta un ritornello «tanto prima o poi dobbiamo incontrarle tutte» tormentone estivo, re delle hit-parade dal giorno della compilazione del calendario di serie A. C’era una volta, perché nessuno ci crede più. La scansione delle partite conta eccome per le sorti di una squadra, anche se magari trappole e trampolini sono diversi da quelli immaginati alla vigilia. Il computer è un fattore, al pari di un centravanti in stato di grazia o di disgrazia, di una svista arbitrale corretta o meno dal Var. Lavoretto facile, da Commodore 64, quello di 20-30 anni fa, quando bastava evitare i big-match all’inizio e alla fine. Poi le giornate da 30 sono diventate 38; sono arrivati anticipi, posticipi e turni infrasettimanali e le coppe europee spalmate su tre giorni. A fine Anni 90 il computer si piantò: impossibile stilare il calendario con tutti quegli obblighi. Allora via qualche paletto ed ecco sfide scudetto e derby precoci. Stavolta tocca a Juve-Napoli e Lazio-Roma sfidarsi sotto l’ombrellone, ma nel 2009 fu Milan-Inter a bruciarsi subito (il 29 agosto 4-0 per i nerazzurri del Triplete di Mourinho).
LA TRAMA – In linea di massima si possono stabilire i criteri per individuare, a bocce ferme, agevolati e ostacolati. Alla Juventus sembra garantita una crociera senza mare grosso: perfetta alternanza casa-fuori; Napoli subito alla seconda ma allo Stadium; Inter in trasferta ma alla settima; ultime 5 con tre in casa (Lazio, Samp e Roma) e due fuori (Udine e Cagliari). Più complicata la vita del Napoli che, per scelta, se ne farà due fuori all’inizio: esordio nella Firenze neo-americana e poi la Torino bianconera; quindi il San Paolo, ma con la Samp. Spicca il Napoli-Interdella penultima che potrebbe significare tutto (lotta per il titolo) o niente (scudetto e posti Champions già assegnati). Per l’Inter due periodi hot: dalla quarta alla settima (Milan, Lazio, Samp e Juve) e nelle ultime 5 (Roma, Fiorentina, Genoa, Napoli e Atalanta). Storie simili ma non uguali per Lazio e Roma. Detto del derby precoce c’è la novità dell’ultima in trasferta per entrambe causa indisponibilità dell’Olimpico (dovrà farsi bello per gli Europei 2020). I biancocelesti prima di chiudere a Napoli ospiteranno il Brescia, mentre la Roma si trasferirà in Piemonte: penultima col Torino (con il quale potrebbe contendersi l’Europa), ultima con la Juve (in ipotetica lotta per lo scudetto). L’anomalia a cavallo di andata e ritorno consentirà alla squadra di Lotito di giocare all’Olimpico quattro gare di fila: Lazio-Napoli, Lazio-Samp, Roma-Lazio e Lazio-Spal.
COLPI DI SCENA – Può accadere che alla fine l’assassino sia il maggiordomo, ovvero chi lotta per non retrocedere: un Parma-Napoli alla quart’ultima oggi sembra innocuo, salvo poi divenire trappola per Ancelotti se gli emiliani si dovessero giocare la vita.