IL TEMPO – BIAFORA – Alza i toni e metti i puntini sulle i, cercando di spazzare via qualsiasi tipo di polemica e di ricompattare lo spogliatoio sotto la sua guida. E’ un Paulo Fonseca più che carico quello che si è presentato nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della sfida di Europa League con il Gent, una delle due squadre imbattute nella fase a gironi della competizione. La prima picconata del portoghese è arrivata in merito alle notizie di un confronto tra lui e i giocatori, che avrebbero chiesto modifiche alle idee tattiche del mister: «Coni calciatori c’è una buona relazione come sempre. Adesso è più facile inventare cose di spogliatoio, di problemi di giocatori, squadra e società. Non è giusto fare così. Siamo qui a lavorare in maniera onesta, senza alcuna intenzione di nascondere qualcosa e parlando di ogni problema».
Il secondo tema che affronta Fonseca – consapevole che un risultato positivo in Europa potrebbe dare nuova linfa e fiducia a tutto il gruppo, reduce da tre ko di fila – è quello della pressione da gestire in una piazza come quella capitolina: «Si crea qui a Roma una negatività che non capisco. La prima cosa che ho sentito appena arrivato qui a Roma è che è difficile e c’è una grande pressione. Se un allenatore non vuole avere pressioni non può allenare squadre grandi come la Roma. Esiste in tutte le squadre, non è un problema. Se non voglio pressione non posso allenare club che vogliono vincere. Io sono qui e sono pronto per questo tipo di pressione, non sono diverso dagli altri. Quando vinco c’è meno critica, quando perdo è più forte. La pressione è una scusa, è esattamente come nelle altre squadre quando non vinci. Sono molto fiducioso perché questa squadra in passato ha fatto moltissimo, ha fatto grandissime partite». Accanto al tecnico era presente uno dei giocatori più esperti del gruppo giallorosso, Smalling: «E’ difficile anche per noi spiegare questo momento, fino a Natale andavamo bene, poi la forma ed i risultati sono scesi. Abbiamo analizzato il nostro gioco per poter tornare ai livelli precedenti e per far sì che questo sia stato solamente un passaggio a vuoto. A Roma sto benissimo – le parole dell’inglese sul proprio futuro – e sono mio agio in una bellissima città e con una tifoseria eccezionale, ma sono concentrato solamente sui risultati e sulle prossime partite». Il difensore di proprietà del Manchester United ha poi smentito qualsiasi distrazione legata alla trattativa tra Friedkin e Pallotta: «Nello spogliatoio non se ne parla molto. Sono discorsi relativi a cose fuori dal campo, l’attenzione di noi calciatori è rivolta solamente al campo». L’affare tra i due uomini d’affari americani procede spedito in vista della firma sui contratti e sono essenzialmente pronti tutti i documenti (contratti, numerosi allegati, visure delle società, certificati di insolvenza e molti altri). Nelle prossime ore sarà siglato un closing memorandum, ovvero un documento ricognitivo di tutte le attività da svolgere per la firma del preliminare e dei successivi contratti. Le parti hanno infine stabilito a 50 milioni la somma a titolo di deposito cauzionale da versare dal compratore subito prima delle firme: Friedkin dovrà poi consegnare la ricevuta di tale acconto e siglare il suo ingresso nella Roma.