IL FATTO QUOTIDIANO – ZILIANI – Cari presidenti di Serie A, il momento è difficile e vi capiamo; ma mentre siete impegnati a cercare di concludere ad ogni costo la stagione per scongiurare un danno stimato in 720 milioni pensando a partite da giocare a Ferragosto, al taglio degli stipendi dei calciatori, al permesso di riaprire alla pubblicità delle scommesse (una spruzzata di ludopatia tanto per gradire), all’introduzione di una nuova schedina del Totocalcio che rimpingui solo le vostre casse, ci sono alcune cose su cui dovreste forse riflettere.
L’altro scudetto – Mentre vi scervellate su quale sia il modo migliore per salvare la ghirba, sforando la data del 30 giugno, o introducendo i playoff o ancora tenendo buona la classifica all’atto della sospensione, non sarebbe male se deste un’occhiata anche a un’altra classifica, quella dei debiti che avete accumulato (2,5 miliardi ad oggi), stilata nei giorni scorsi dalla Gazzetta al fixing dell’ultima stagione, la 2018-’19. La seguente: 1. Juventus 576,8 milioni di debiti; 2. Inter490,1; 3. Roma 425,5; 4. Milan 164,4; 5. Lazio 121; 6. Genoa 100,7; 7. Udinese 82,3; 8. Bologna75,3; 9. Napoli 74,2; 10. Sassuolo 63,1 (segue il gruppo). Qui il Coronavirus non c’entra, c’entrate voi.
Le plusvalenze – Ci sono poi le plusvalenze che ogni anno, allegramente, mettete a bilancio per taroccare i conti; coprite cioè le perdite della gestione operativa vendendo calciatori a prezzi gonfiati. Nel 2014-’15 avevate fatto plusvalenze per 331,7milioni; lastagione dopo siete saliti a 376; nel 2016-17 il botto, 693,4 milioni; che sono diventati 713,1 un anno dopo e 717 al termine dell’ultima stagione, oltre un terzo dei quali realizzati da Juventus e Roma, quelle che reclamano il posto fisso in Champions per il loro blasone. Pagamenti che per tre quarti non avvengono con denaro liquido ma con la contro-cessione di altri giocatori. Una bomba a orologeria destinata presto a esplodere perché la bolla finisce col gonfiare anche i costi per l’aumento degli ammortamenti dei cartellini. Dettaglio inquietante: le plusvalenze costituiscono oggi, e lo sapete bene, 1/4 del bilancio dei vostri club, per l’esattezza il 23,5%. E se la serie A, nelle 5 stagioni tra il 2013-’14 e il 2017-’18, ha totalizzato plusvalenze per 2.637 milioni, la Premier League ha fattoaltrettanto (2,686 milioni) ma a fronte di un giro d’affari triplo del vostro, mentre la Liga spagnola si è fermata a 1.815 milioni. E anche qui il Coronavirus non c’entra, c’entrate voi.
I procuratori – E che dire delle commissioni pagate agli agenti? Nel 2019 (dati FIFA) l’intera Europa ha speso per questa voce 565,2 milioni: ebbene, nella classifica dei contribuenti voi — serie A — siete primi con 118 milioni, oltre 1/5 del totale. Il tutto per 204 movimenti, mentre la Premer per 309 movimenti (un terzo in più) ne ha spesi 93,5; Liga, Bundesl iga e Ligue 1 tantissimi meno. E anche qui il Coronavirus non c’entra, c’entrate voi. Morale della favola. Insomma: considerando che il vostro monte-stipendi ammonta a 1,36 miliardi (200 milioni in più rispetto a un anno fa) con la Juve prima a quota 294 seguita da Inter (139), Roma (125) e Milan (115), la domanda che sorge spontanea è: perché non ve la cavate da soli? “Che cosa facevi quest’estate?”, chiese la formica alla cicala. “Ho cantato”. “Hai cantato? E allora, adesso balla”.