Una vittoria soprattutto di testa, superate le amnesie di giovedì
IL MESSAGGERO – FERRETTI – A I sorrisi stavolta arrivano sulle note di Grazie Roma, e non prima del fischio d’avvio come era accaduto in maniera ridicola giovedì scorso contro il Wolfsberger. La Roma supera la Spal e porta a casa tre punti pesanti in chiave Champions usando nel modo più opportuno il cervello, lasciato negli spogliatoi l’altra sera in Europa League. A conferma che, non solo nello sport, la cosa più importante è mettere, tenere la testa a posto. La squadra di Paulo Fonseca come giovedì passato era chiamata a vincere la partita contro un avversario nettamente inferiore e stavolta ha centrato l’obiettivo non smarrendo mai la via giusta, e non solo sotto l’aspetto tattico. Giocando con le parole, verrebbe da dire che non ha mai perso la testa, neppure dopo la rete del vantaggio della Spal arrivata alla fine di un primo tempo più bello che brutto. C’era, in quel momento, la possibilità scellerata di cominciare a produrre un’altra gara, meno precisa e più nervosa, invece la Roma non ha modificato il proprio copione psicologico e, alla fine, ha avuto ragione degli emiliani. Rimontando e vincendo un confronto che, ricordando il fresco precedente, sotto l’aspetto mentale era diventato strada facendo più facile da sbagliare che da azzeccare.
IL POST EUROPA Evidentemente, la lavata di testa che Fonseca ha confezionato nel post Europa League all’interno dello spogliatoio di Trigoria ha sortito gli effetti sperati: sarebbe stato triste, del resto, incappare ancora in una prestazione misera mentalmente contro un altro avversariomeno forte. La Roma, invece, ha fatto il suo completando la prima rimonta stagionale da tre punti allo stadio Olimpico. Sfruttando, come era accaduto contro il Cagliari in vantaggio per il rigore di Joao Pedro, un (mezzo) autogol sotto la Nord per recuperare la parità. Poi la chirurgica freddezza di Perotti dal dischetto ha rovesciato il punteggio e infine Florenzi, capitano stavolta dalle mille risorse e qualità, ha consentito a Mkhitaryan di chiudere il conto. Non era un appuntamento psicologicamente facile per Florenzi, dopo le critiche dei giorni, anzi delle settimane passate, eppure Ale ha confermato – a testa alta – che non può essere un peso per la Roma. Basta aiutarlo a non sbagliare, come ha fatto ieri il gruppo