GAZZETTA DELLO SPORT – Stefano Vecchi è stato l’ultimo allenatore dell’Inter a lavorare con Zaniolo e uno degli uomini che lo ha fortemente voluto in nerazzurro, dopo averlo affrontato da avversario ai tempi dell’Entella: «Il merito in realtà è stato della società. In tanti avevamo visto in Zaniolo un talento del futuro e abbiamo fatto di tutto per prenderlo».
Vecchi, la domanda nasce spontanea: com’è stato possibile sacrificare un talento del genere la scorsa estate? «A posteriori è facile parlare viste anche le prestazioni che sta facendo Nicolò. Però è anche giusto dire che la scorsa estate quell’operazione andava bene a tutti. L’Inter aveva bisogno di giocatori pronti per tornare subito competitiva per il vertice e giocare la Champions da protagonista. E nessuno poteva mettere in discussione un giocatore come Nainggolan. E poi la società aveva bisogno di fare delle plusvalenze per il fair play finanziario e oltre a Zaniolo nell’affare è entrato anche Santon, che ne ha portato una molto importante. La Roma è stata brava a crederci, anche se inizialmente credo lo avesse preso come comprimario…».
Per questo lei aveva provato a portarlo con sé a Venezia. «Esatto. Appena arrivato ho chiesto alla società di provare a prendere Zaniolo, ma per la Roma era già incedibile. Così ho provato a parlare io con Di Francesco, ma da subito mi ha detto che era rimasto sorpreso dalle sue qualità e che non si sarebbe mosso da Roma».