REPUBBLICA – BOCCA – Sarebbe ipocrita non vedere in Nicolò Zaniolo un’affinità con Francesco Totti. Se lo domandano tutti perché è naturale, inevitabile. L’essenza stessa del calcio, della passione, del tifo. E’ come guardare un bambino e vederci il sorriso, gli occhi del padre o della madre: non saranno mai le stesse persone, non faranno le stesse cose e non raggiungeranno gli stessi traguardi, però guarda come si somigliano. E intanto uno pensa che forse sì è successo, lo spirito di Totti si è reincarnato in questo giovanotto 19enne, toscano di origini liguri, che fa cose strabilianti, segna gol straordinari, importanti e anche un po’ da sbruffone, ha una gioia innata nel toccare il pallone. Proprio come Totti appunto. Entrambi attaccanti ma senza un ruolo preciso, fanno la punta ma anche un po’ il trequartista, l’esterno, il centrocampista, tutto. Quelli come Totti e Zaniolo fanno il mestiere loro e rosicchiano un po’ anche il posto e il compito di quello accanto. Fanno gol Totti e Zaniolo di “scavetto” e da angoli impossibili, dribblano con naturalezza senza paura di perdere il pallone. Zaniolo, come Totti, ha un fisico possente, due gambe forti, glutei rocciosi che danno guizzi, scatto, rapidità e permettono al corpo di assecondare il cervello.
Nessuno può dire se oggi Zaniolo potrà essere un altro Totti. Totti è/è stato un’anomalia assoluta, già basterebbe mettere sul tavolo la storia dei 25 anni di Roma per capire che è impossibile, che molto difficilmente Nicolò deciderà di trascorrere l’intera sua carriera alla Roma. Non lo vedremo mai invecchiare a Trigoria, non esisterà mai un problema per il suo ultimo contratto o il voler giocare fino a 40 anni in giallorosso. Due pianeti diversi, con un po’ di polvere di stelle che li tiene comunque in contatto. Per ora i tifosi vogliono solo che Zaniolo resti almeno l’incubazione del sogno di un erede di Totti, una speranza, un talento da non gettare subito nel tritacarne del calciomercato e delle plusvalenze. Per quanto Zaniolo possa già valere magari 100 milioni, si chiede che con lui si inventi un futuro da grande squadra, si pensi a finalmente vincere. Magari anche più di quel poco che con la Roma ha vinto Totti. Resta solo adesso la questione della maglia. No, non sarebbe giusto rispolverare la 10 per riconsegnarla subito a Zaniolo. Finirebbe col pesargli addosso, gli toglierebbe la leggerezza e forse anche l’allegria. Troppo presto, sarebbe una forzatura. Il giorno giusto verrà e sarà facile per tutti capirlo.