IL TEMPO – PIERETTI – Il CTS spaventa il calcio, ma il campionato ripartirà. E’ ancora tutto in alto mare; date, calendari, pagamento dei diritti tv ed eventuale “diretta gol”. La Lega oggi presenterà l’ingiunzione di pagamento alle emittenti tv; la guerra è aperta, c’è solo un punto d’incontro: no al calcio in chiaro. Ma occhio alla Rai.
DIRITTI E DIRETTA Il Ministro Spadafora non si attende dinieghi per quanto riguarda la proposta sul calcio in chiaro. L’istanza è stata formulata in anticipo rispetto all’incontro col presidente Federale Gravina e con quello della Lega Dal Pino per dar tempo alle parti di trovare un accordo; tradotto dal politichese: decidete voi, prima che decida io. Se il Ministro fosse chiamato a prendere posizione – non potendo intervenire sui palinsesti delle emittenti private – svincolerebbe il calcio sulla tv di Stato: a quel punto – per decreto governativo – “diretta gol” andrebbe su una delle reti Rai. Lega e tv detentrici dei diritti hanno 48 ore per fare le loro valutazioni.
IL CONSIGLIO DI LEGA I presidenti hanno scelto la linea dura: oggi partirà il decreto ingiuntivo contro le emittenti titolari dei diritti televisivi che non hanno ancora pagato l’ultima rata: ballano 215 milioni di euro. Per quanto riguarda l’eventuale calendarizzazione delle partite si attende – per rispetto istituzionale – l’incontro decisivo di giovedì con Spadafora. Venerdì è in programma Consiglio e Assemblea di Lega: all’ordine del giorno anche la valutazione del Piano B, owero dei playoff.
PROVE DI RIPRESA La soluzione potrebbe essere trovata nei canonici orari cinematografici delle 18.30, 20.30, 22.30. In piena estate e con le scuole chiuse – la partita in seconda serata potrebbe essere un appuntamento da prendere in considerazione. Le emittenti televisive vorrebbero mantenere almeno sette eventi complessivi: l’intenzione sarebbe quella di giocare dal venerdì alla domenica i turni del weekend, e dal martedì al giovedì quelli infrasettimanali. Ma se passasse la linea dell’Aic senza le partite delle 17.00, potrebbe essere presa in considerazione anche la giornata di lunedì, e a quel punto si giocherebbe tutti i giorni della settimana.
CTS A GAMBA TESA Ieri in serata il Comitato Tecnico Scientifico, attraverso il Ministero della Salute, ha emanato un comunicato stampa per smentire tardivamente la riduzione temporale della quarantena in caso di un’eventuale positività apparsa su alcuni siti. «Ipotizzare un trattamento particolare, in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio – si legge nella nota del Ministero – così come per altri sport di squadra che implichino contatto fisico prolungato, è fuorviante e provocatorio». Rigore scientifico. Nessuno sconto sul periodo di quarantena: saranno due settimane, e non sette giorni. Ma il nodo cruciale resta l’estensione della quarantena in caso di un’eventuale positività riscontrata: il solo contagiato, o tutta la squadra? Lo si potrà capire soltanto giovedì pomeriggio, quando i vertici del calcio italiano saranno in udienza dal Ministro dello Sport