Roma, golpe a metà: la sentenza Zaniolo pure sulla Champions
LA REPUBBLICA – BOCCA – Il momento magico di Peter Pan. Quando gioca, corre, dribbla, sfonda, tira, Nicolò Zaniolo sparge polverine d’oro e gol vitali per la Roma. Alla breve ma già densa lista dei tre gol fatti in campionato all’Olimpico, il 19enne fenomeno ha aggiunto i suoi primi due gol in Champions League: la doppietta più giovane della storia italiana in Coppa. Tutto sotto gli occhi del ct Mancini che si è goduto una Roma ricca di giocatori italiani (sette), ma soprattutto che fa giocare quel ragazzino su cui lui aveva puntato prima ancora che debuttasse in giallorosso a Madrid. Battuto il Porto 2-1 la Roma si è tolta un bel pensiero, anche se il risultato è stato sporcato nel finale. Ma insomma di questi tempi va più che bene. La Roma non si è fidata del Porto, pur avendolo accolto al momento del sorteggio con una certa benevolenza. Di Francesco ha potuto contare su una squadra collaudata, sia pur forzatamente corretta in porta, a causa della presenza di Mirante. Lo stesso Florenzi al posto di Karsdorp non lo si poteva certo considerare un ripiego, e altrettanto per Zaniolo tenuto alto a destra e inizialmente molto a freno. Senza contare che la presenza di De Rossi dava un po’ di serenità a tutti. Il Porto non sarà costellato di star internazionali ma è comunque una squadra esperta, affidabile e con una storia anche ben più importante di quella della Roma. La Roma ha dovuto girare molto intorno all’avversario, annusandolo, prima di colpirlo con un paio di diretti di Dzeko, uno dei quali finito sul palo e uno di Cristante. Dall’altra parte Casillas un po’ ha sfarfalleggiato in area, un po’ ci ha messo i suoi spettacolari guizzi. Lo stesso più o meno per Mirante, però ancor più coperto e meglio protetto. La Roma è ripartita dalla difesa e ha colpito in velocità, guadagnando progressivamente spazio e fiducia. Ha stonato molto la solita contestazione a Kolarov che si è preso la sua razione di insulti dalla Curva Sud, insensibile persino all’appello del capitano De Rossi. La partita è salita fatalmente di tensione quando la Roma ha abbandonato le sue paure, e ha cominciato a trovare i buchi nella difesa del Porto. Casillas ha dovuto metterci tutto l’istinto da grande portiere per annullare una gran botta di Pellegrini, innescato da Cristante. Di Francesco e Conceiçao si sono ritrovati a bordo campo a urlarsi contro e imbizzarrirsi per banali questioni. Al culmine di questo pathos sono arrivati i due gol svolta partita di Nicolò Zaniolo. Ancora lui, il ragazzo che la Roma si è ritrovata in squadra per intuito del ds Monchi, nemmeno immaginandosi il talento che nascondeva. Zaniolo ha seguito passo passo il grande lavoro di sfondamento di Dzeko, che veramente merita il 50% dei diritti su quei gol. Nel primo ha difeso palla a centro area e servito Zaniolo, nel secondo ha sorpreso il Porto in contropiede, ha colto violentemente il palo e sul rimbalzo il ragazzo ha fatto doppietta. Peccato sul 2-0 per il gol di Lopez Adrian che tiene apertissimo il match di ritorno. Ma tutto non si poteva ottenere da una serata così.