IL MESSAGGERO – TRANI – La partenza della Roma, in questa stagione condizionata nel calendario da Euro 2020, è fatta in casa. Oggi pomeriggio, ospitando il Sassuolo (ore 18), i giallorossi giocheranno il 3° match di fila all’Olimpico. Strano ma vero. Come il raccolto, fin qui misero: 2 punti su 6 disponibili, sprecando contro il Genoa e rischiando contro la Lazio. E comunque, subendo sempre la rimonta degli avversari. Fonseca, dunque, cerca il 1° successo ufficiale con il nuovo club, anche se, per la verità, il suo obiettivo è di trovare, insieme con i 3 punti, l’equilibrio dell’assetto. Finora inesistente, è la priorità per il portoghese.
COPIONE AGGIORNATO – La curiosità, dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, accompagna la Roma in campo. Petrachi ha sistemato la rosa al fotofinish prendendo, nelle ultime ore di mercato, Smalling, Kalinic e Mkhitaryan. Richieste mirate dell’allenatore che dei tre, però, può far debuttare solo Mkhitarian. Smalling si è fermato in dirittura d’esordio e Kalinic, alla prima convocazione, non è ancora atleticamente al top, avendo cominciato la preparazione proprio a Trigoria. Così l’Olimpico non si riempie: attesi 30 mila spettatori. Fonseca, però, deve guardare oltre. Più che agli interpreti da utilizzare e da presentare al pubblico, il suo pensiero va alle correzioni da fare. Vuole dare un’identità alla squadra per renderla quanto prima competitiva e riportarla in corsa per la zona Champions. Gli infortuni lo hanno sicuramente penalizzato nella fase di assemblaggio. A cominciare da Veretout che ritiene indispensabile per il suo sistema di gioco. Oggi contro il Sassuolo è finalmente pronto a vestire per la prima volta la maglia giallorossa, avendo saltato, oltre che le 2 partite di campionato, anche tutte le amichevoli estive. Veretout e Mkhitaryan, quindi, sono le uniche novità del pomeriggio. Fondamentali per avviare la risalita in classifica: l’affidabilità del mediano e il talento del trequartista dovrebbero aiutare il 4-2-3-1 a essere più efficace e al tempo stesso più compatto.
QUALITÀ OFFENSIVA – Fonseca, insomma, si prepara a confermare, per nove-undicesimi, la squadra che, timida e fragile, ha pareggiato il derby. La linea difensiva davanti a Pau Lopez rimane la stessa. Quella che non riuscì a evitare il tiro a bersaglio dei biancocelesti. Oggi il nuovo esame contro la squadra di De Zerbi (al top, in serie A, per le conclusioni nello specchio: 68 %). Diverso, con l’ingresso di Veretout a centrocampo e lo spostamento di Pellegrini dietro a Dzeko, sarà invece il rombo in attacco. Senza esterni di ruolo, con Under infortunato e Kluivert verso la panchina dopo le 2 gare da titolare, ecco il triplo trequartista. Formula che il portoghese ha spesso utilizzato nelle 3 stagioni a Donetsk. Da destra a sinistra: Zaniolo, Pellegrini e Mkhitarian che però avranno la possibilità di scambiarsi la posizione. Davanti l’allenatore pretende il pressing che non c’è stato nel derby e la collaborazione con gli altri reparti. Soprattutto per limitare il possesso palla del Sassuolo (finora il migliore del torneo: 68,1%) E a prescindere da quale sarà il sistema di gioco di De Zerbi che potrebbe proporre il 3° assetto in 3 gare: dopo il 3-5-1-1 e il 4-3-1-2, è tentato dal 4-3-3.