GAZZETTA DELLO SPORT – La Roma travolta nel derby, con tutte le fastidiose implicazioni psicologiche e di classifica, il Portoreduce dal secondo k.o. di campionato (sempre contro l’odiato Benfica). Per i giallorossi il rischio è vedersi sfuggire la zona Champions, per i portoghesi quello di abdicare al titolo. Se mai fossero mancate le motivazioni – impossibile dopo il 2-1 dell’Olimpico che di fatto neutralizza qualsiasi idea di tatticismo per stasera – eccone quindi una in più: c’è da tenere in piedi, se non «salvare», una stagione che con l’eliminazione prenderebbe una brutta piega. Dal versante sportivo, poi, il discorso scivola inevitabilmente su quello finanziario. Arrivando in semifinale nel 2018, la Roma incassò ragguardevoli 84 milioni, se sprecati o meno si capirà presto. Quest’anno, in un torneo ancora più ricco dopo la riforma «4X4», sono virtualmente entrati nelle casse più di 50 milioni. I quarti valgono minimo altri 10,5 milioni con i quali riprogrammare il futuro e staccare – nel campionato dei bilanci – Napoli, Roma, Inter nel ruolo di sfidante della Juve. Tutto passa per una sfida che guardandosi intorno, giusto riconoscerlo, potrebbe anche promuovere l’oggetto del desiderio nel sorteggio dei quarti. Meglio così. Meglio andare avanti a fari spenti come l’anno scorso quando, dopo la batosta di Barcellona, la Roma improvvisò i 90’ di gran lunga più entusiasmanti della sua storia recente.