Serra: “Per crescere serve un lavoro per avvicinare la gente al calcio femminile”
Katia Serra, ex calciatrice della nazionale con un passato nella Roma ed oggi commentatrice Sky, ha parlato del movimento calcistico femminile in Italia ai microfoni di Roma TV. Queste le sue parole durante la rubrica Women’s Weekley Review:
Il calcio femminile?
“È uno sport che è ancora tutto da scoprire, per sfruttare tutte le potenzialità che ha. Prima di tutto bisogna permettere a chi ci lavora di diventare professionisti, vivendolo a pieno come un lavoro. Oltre a questo è necessario fare un lavoro sul territorio, per far avvicinare la gente al calcio femminile. Andrebbero poi costruiti degli impianti necessari agli eventi, per agevolare la presenza di pubblico e media. L’ultima cosa che potrebbe aiutare il calcio femminile a crescere è l’organizzazione di un evento come un europeo o un mondiale in Italia”.
Sul campionato?
“Un campionato equilibrato ed avvincente, come ce lo aspettavamo. Ha dimostrato che la qualità delle partite è cresciuta sotto ogni punto di vista e che ha visto incrementato il numero di spettatori negli stadi, oltre all’attenzione mediatica. La Roma era una squadra giovane, aveva bisogno di tempo per dimostrare il proprio valore. Ha fatto un girone di ritorno interessante, ha avuto bisogno di tempo per mostrare il suo gioco, ha messo in luce delle giovani di grandi prospettiva. Ha palesato limiti difensivi e penso debbano rinforzarsi qui per un ulteriore salto di qualità”.
Il prossimo anno?
“Sono salite in Serie A Inter ed Empoli, due squadre che hanno a disposizione le risorse necessarie per aumentare il livello di qualità del campionato e per giocarsi al meglio le proprie carte”.
La Nazionale?
“Arrivare al mondiale dopo vent’anni di assenza è un bel traguardo. Bisogna avere l’ambizione di stupire e di fare bene. Ci sono squadre molto attrezzate, abituate a giocare a ritmi più alti. L’assenza di Salvai è una perdita grave per le azzurre. Bisogna saper gestire la stanchezza, perché si viene da una stagione molto impegnativa”.