IL MESSAGGERO – La Roma che James Pallotta lascia dopo sette di presidenza è rimasta la stessa soltanto nella stanza dei trofei. Questa Roma americana ha vinto zero titoli,. Ma neppure questo sarebbe l’aspetto più mortificante di questa intera vicenda pluriennale. E’ stata l’era della modernizzazione societaria; del nuovo stadio che restava sullo sfondo come un miraggio; l’era delle plusvalenze più che quella dei risultati. Bastasse uno stadio per vincere un campionato. Non sarebbe servito di più occuparsi un po’ meno di earn out, cash flow, due diligence e altre doverose e dolorose incombenze finanziare con termini piuttosto estranei? E magari non avviarsi su quella strada che ha portato la Roma dov’è oggi, la strada der còre? La Roma aveva un’anima che non ha quasi più: aveva la romanità; potevano crescere ragazzi ben individuati, come Marquinhos, o Salah, o Alisson.